Riservatezza, eccellenza e stile: sono queste le caratteristiche dell’ultima apertura di casa Dorchester. Il 45 Park Lane resta un’esclusiva casa privata, dove ogni dettaglio è studiato ad… arte.
Gli ospiti possono entrare indisturbati, fermarsi a osservare l’allestimento di una mostra o semplicemente godersi le opere esposte, mentre si avviano nella loro camera: è il bello del 45 Park Lane, la chicca di casa Dorchester che si distingue proprio per il suo ambiente informale, insolito e allo stesso tempo molto trendy. Niente di sontuoso e dispersivo: l’albergo, inaugurato il primo settembre 2011 dopo un’importante ristrutturazione opera dell’architetto e designer Thierry Despont, conta solo 45 esclusive camere, un raccolto bar con accesso dalla hall e un ristorante, The Cut, il primo in Europa del rinomato e stellato chef tedesco Wolfang Puck; ma il vero punto di forza restano, senza ombra di dubbio, le esposizioni che si susseguono di mese in mese negli spazi comuni ideati appositamente per accogliere e mescolare design e arte.
Artisti tra i più innovativi e interessanti sulla piazza inglese e non solo, scelti uno per uno dal General Manager e da un team di professionisti: le loro opere spesso atterrano al Park Lane dopo essere state alla Tate o in altri importanti luoghi d’arte, trasformando l’albergo in un’originale galleria dove è possibile curiosare, ma anche incontrare l’autore e acquistare un’opera. “Oltre all’inaugurazione vera e propria che organizziamo in funzione della mostra, ogni settimana è possibile assistere a un pranzo o a un cocktail con esperti di settore, galleristi, giornalisti e appassionati per approfondire i temi dell’esposizione, la produzione dell’artista o le sue quotazioni”, ci spiegano in albergo. “I nostri clienti non amano la visibilità ad ogni costo, al contrario: il Park Lane è il luogo perfetto per non essere visti, volendo, e così è anche il luogo perfetto per scegliere un quadro o un’istallazione, discutendone in privato con l’artista o con il suo gallerista. In altre parole, quasi una visita privata, comodamente accolti ai tavoli del ristorante o sui divani del bar, sorseggiando uno dei rinomati cocktail del Bar 45.”
E non poteva essere diversamente conoscendo la storia dell’edificio, passato da abitazione privata della famiglia Grosvenor a sede dello studio di architettura Bauhaus Architect Walter Gropius fino all’attuale destinazione nel cuore di Mayfair: un albergo di lusso, con un’importante collezione privata (ne sono un esempio le opere di Damien Hirts esposte al ristorante) e un servizio, in gran parte italiano, da… mille e una notte.
di Barbara Carbone