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architettura | eco design | materiali
29 novembre 2013

È firmata da Bticino il progetto di H3hotel: una struttura alberghiera totalmente eco-sostenibile e modulare. Per una gestione funzionale del tempo, ma soprattutto del denaro.

Un antico e saggio proverbio pellerossa insegna: “La terra non ci è stata donata dai Padri: ci è stata prestata dai Figli”. In tempi di surriscaldamento delle calotte, sovrabbondanza di emissioni e inquinamento, mai riflessione potrebbe guidare meglio il progresso: tradizioni tribali e arcaiche a prescindere, è un dato di fatto che sempre più spesso oggi le aziende studiano ed escogitano soluzioni quanto più vicine alla salvaguardia del patrimonio naturale. Un esempio concreto dell’impegno etico nei confronti dell’ambiente è da qualche tempo quello di Bticino, produttore di apparecchiature elettriche in bassa tensione per installazioni in ambito civile, industriale e terziario. L’azienda ha iniziato ormai da diversi anni a guardare con attenzione all’aspetto ecologico dei suoi prodotti non solo a livello dell’utente finale, ma anche nella fase di produzione e d’installazione. Virtù che, di recente, le ha permesso di prendere parte a un progetto molto innovativo che porta sul campo del design temi attuali e apparentemente inconciliabili quali l’ecosostenibilità, l’architettura modulare e prefabbricata, la versatilità del design d’avanguardia: si tratta di H3hotel.

Il progetto altro non è che un prototipo di albergo tre stelle (causa crisi generale, gli ospiti di alberghi più lussuosi si devono ormai adattare a frequentazioni meno opulente, senza però rinunciare all’elevato standard di servizi) smontabile ma, soprattutto, totalmente ecosostenibile, realizzato con una particolare attenzione ai consumi e all’ambiente. Bticino ha creato per la struttura un’impiantistica elettrica razionale ed essenziale, in grado di poter essere collocata nei moduli architettonici delle diverse zone dell’albergo con assemblaggi semplici e rapidi: il tempo è denaro, si sa, ed è importante non sprecare la forza lavoro. Quel che fa la differenza, però, all’interno del progetto, è la funzionalità dell’apparecchiatura installata: di altissima tecnologia, prevede la gestione intelligente dell’albergo mediante un sistema VDA che permette il governo degli spazi e delle risorse energetiche, oltre all’ottimizzazione degli strumenti dedicati alla sicurezza. Si potranno controllare gli accessi alle camere o ricevere una segnalazione automatica nel caso una finestra rimanesse aperta all’uscita del cliente dalla stessa; nel contempo, si potrà verificare l’assenza dell’ospite dalla camera e automaticamente luci e prese di corrente saranno disattivate per consentire un risparmio energetico non indifferente.

Dettagli tecnici a parte, la buona notizia è che la Bticino non è certo la sola azienda a produrre elementi ecosostenibili a tutti i livelli, dalla produzione all’installazione, dall’uso alla manutenzione. Sono molte le case che hanno firmato il progetto H3hotel: Bathsystem, Cotto d’Este, Edilsider, Greenwood, Hansgrohe anche con il marchio Pontos, InterfaceFLOR, Geberit, iGuzzini, Tilo e Sipam, tutte premite per la loro attenzione all’ambiente prima, dopo e durante la realizzazione del modello.

Un altro fattore rende assolutamente unico il progetto: H3hotel può essere edificato ovunque perché il suo carattere di ecosostenibilità non è influenzato dall’ambiente esterno. La prefabbricazione dei componenti e il carattere modulare riducono la costruzione a un cantiere di 7/8 mesi, sempre nell’ottica di parsimonia energetica, di qualsiasi natura essa sia. S’inizia a edificare il basamento, destinato ad accogliere gli spazi comuni come lobby, reception, bar o ristorante, sul quale s’installano poi le singole unità precostruite e autoportanti (camere con bagno da circa 19mq l’una sono le vere cellule primordiali, epicentro della portata a termine di un progetto ambizioso). Il design d’interni è funzionale ed elegante, nella migliore tradizione alberghiera. A firmare l’opera, lo studio Blast Architetti Bombassei, Siccardi, Traversa (già creatori del Kilometro Rosso bergamasco).

Il caso H3hotel non deve essere il solo motivo di orgoglio Italiano in materia di architettura verde: il Bel Paese è al primo posto in Europa per il numero di strutture ecosostenibili, grazie, forse, oltre alle nuove tendenze e necessità ambientali, alla sua storia rurale. Abbondanza che giustifica la nascita di un motore di ricerca destinato alle strutture nazionali ecostenibili, Ecoworld.com, una vera rivoluzione nella classificazione delle strutture alberghiere in grado di attribuire alle stesse foglie invece di stelle: quanto più un hotel sarà ecosostenibile, tante più foglie potrà vantare in portfolio. Il sito ha inoltre recentemente coniato una nuova categoria di camera: l’Ecologic Room, uno spazio che tutti gli hotel possono offrire ai propri ospiti seguendo rigide ma realizzabilissime direttive in materia di bioarchitettura. Il progetto porta la firma dell’architetto Stefano Parancola (docente di Progettazione Ambientale presso la Facoltà di Architettura di Ferrara) e Anita Cerpelloni (bioarchitetto del feng shui) e prevede la realizzazione di una camera ad alta efficienza energetica, con caratteristiche di salubrità e comfort abitativo, dovute a una serie di modifiche gestionali e strutturali delle fonti di energia che, come nel caso di H3hotel, hanno come obiettivo l’estrema efficienza insieme alla massima sostenibilità.

di Redazione

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