Se il green ha il sopravvento sul grey

DIRE.FARE.CREARE
13 marzo 2015

Vivere in città comporta tante comodità. Ci si può spostare a piedi o con i mezzi pubblici, si ha un po’ tutto a portata di mano e musei, cinema e teatri sono un ottimo passatempo culturale e sociale. Certo, difficilmente si può godere della medesima tranquillità che caratterizza i piccoli centri di provincia: si conosce il proprio vicinato, (teoricamente) si respira un’aria meno inquinata e ci immerge spesso e volentieri nel verde del proprio giardino o in quello circostante il paese.

L’assenza di un’adeguata quantità di verde a fronte di spropositati volumi di cemento è l’unica vera mancanza della città. E allora, ecco due soluzioni più o meno per azzeccate per porvi rimedio: il Bosco verticale di Milano e il 25 Verde di Torino.

Il primo si trova nella zona di Porta Nuova-Isola: è composto da due torri residenziali di 111 metri e 78 metri per 100 appartamenti complessivi disegnate da Boeri Studio e costellate da circa 1.000 specie arboree distribuite tra i quasi 9.000 metri quadrati di terrazze. Inaugurato lo scorso ottobre, è già stato insignito dell’International Highrise Award per il ‘grande esempio di simbiosi tra architettura e natura’.

Il secondo comprende 63 appartamenti concepiti come parte di un bosco. Circa 160 alberi a grande fusto di 30 specie sono distribuiti tra i terrazzi, 40 sono dislocati nella corte giardino. Il complesso di Via Chiabrera progettato da Luciano Pia, con facciate protette da pareti ventilate di larice e listelli di legno massello sui terrazzi, rappresenta quanto di più simile a un’oasi verde letteralemente ‘tra’ le mura domestiche.

 

Simona Scibilia

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