Fino al 10 giugno, il Pac ospita il progetto The Abramovic Method, in cui il pubblico si trasforma da spettatore a protagonista.
Fool ha partecipato alla performance.
The Abramovic Method è l’eredità di Marina Abramovic, che dopo quarant’anni di lavoro artistico (il più noto: The Artist is present, 2010), dona al pubblico un’opera che permette di sperimentare in prima persona la sua concezione di arte.
L’artista serba ritiene fondamentale per ognuno, la scoperta della propria identità e dello scopo che si vuole raggiungere, evitando di disperdere tempo in diverse azioni. Da questa riflessione nasce il Metodo, ospitato al Pac fino al 10 giugno.
Chi visita la mostra-performance può decidere di guardarla, rispettando una linea di confine e utilizzando binocoli da birdwatching, oppure può partecipare. Coloro che partecipano indossano un camice bianco e delle cuffie isolanti, per favorire la concentrazione. Attraverso le tre principali posizioni del corpo (seduto, sdraiato e in piedi) con l’ausilio di lettini e sedie costruiti con legni e pietre naturali (ametista, quarzo e tormalina, che condensano l’energia) il pubblico protagonista realizza un percorso che, grazie al silenzio e al tempo, porta a un’introspezione rigenerante. È fondamentale concentrarsi sulle sensazioni mentali che accompagnano il momento artistico. Il tutto è scandito da un particolare suono scelto dall’artista: un metronomo alla minima velocità.
Fool ha partecipato alla performance. Nonostante i primi momenti di fatica, il Metodo porta al distendersi della mente. Il corpo si placa, le difese si abbassano e il benessere si diffonde, al punto che i performer diventano parte integrante delle installazioni. Per due ore di tempo, ci si può permettere di fermarsi e pensare, ricordando che vivere è anche essere consapevoli di se stessi.
Il Metodo è una ricerca anzitutto di sé, che l’uomo deve compiere anche quando i tempi sono difficili, per trovare una soluzione alla crisi interna ed esterna della modernità.
di Martina Cerutti
avrei voluto esserci anche io… ma ho tempo fino al 10 giugno!