Estremamente moderna, ma a misura d’uomo; cara, ma non per le tasche (e gli stipendi) dei locali; all’avanguardia, ma senza mai dimenticare il passato e le sue tradizioni contadine. Oslo è amata dai giovani, dai designer, dagli amanti della cucina innovativa: ecco perché.
Il treno che dall’aeroporto arriva in centro città impiega 19 minuti, viaggiando a una velocità di oltre 200 chilometri all’ora, silenziosamente e sempre connesso a un’efficientissima rete wireless: un bel modo di iniziare a conoscere Oslo! Solo una considerazione, ma importante non solo per chi visita la capitale norvegese per lavoro, ma anche per chi sta pianificando come organizzare le visite sul proprio iPad o Smartphone: se c’è una cosa (tra le altre) per cui Oslo brilla sono proprio i servizi al pubblico, di ogni tipo.
Dai mezzi pubblici agli ingressi ai Musei, dalle gite in battello alle escursioni in montagna, dalle caffetterie ai programmi sportivi: chiedete e troverete una soluzione, un’opportunità, un’idea a cui non avevate ancora pensato. Certo, entrare nelle corde dei norvegesi non è cosa semplice, in fondo sono popoli arrivati dalle campagne, spesso isolati gli uni dagli altri, costretti a un certo punto della storia a condividere una lingua diversa dal loro dialetto; lingua alla quale oggi si è aggiunto l’inglese che, tuttavia, al contrario di altri paesi come l’Italia, permette loro di relazionarsi con il resto del mondo meglio e più facilmente. Sarà per questo che la città si è aperta, più di altre, al mondo dell’architettura e del design, confrontando le sue tradizioni con i migliori esponenti internazionali: ne sono un esempio Oslo Opera House, (www.operaen.no) e il nuovissimo Astrup Fearnley Museum (www.afmuseet.no), aperto lo scorso settembre 2012 su un progetto dell’italiano Renzo Piano e oggi sede di grandi capolavori internazionali da Jeff Koons a Paul Chan, da Dan Colen a Damien Hirst.
Ma non sono solo singole strutture ad aver trasformato in anni recenti il volto di Oslo: nella capitale norvegese i cambiamenti maggiori sono stati quelli che hanno riguardato interi quartieri come Tjuvholmen: la storica penisola dove un tempo venivano confinati i ladri, oggi è un brulicare di grattacieli modernissimi, gallerie d’arte, alberghi di design, ristoranti internazionali e di grande fascino che si affacciano tutti sul moderno Marina e su un fiordo tra i più belli della zona. Uno per tutti il Thief (www.thethief.com) uno degli ultimi nati in casa Design Hotel: costruito proprio accanto al Astrup Fearnley Museum ne condivide le finalità (la passione e la comunicazione dell’arte contemporanea attraverso l’esposizione di opere provenienti dal Museo stesso o di proprietà dell’albergo) e lo stile, di raffinata e sobria eleganza. Arredato nei toni del bronzo e nero, l’albergo accoglie gli ospiti in un ambiente esclusivo, ma molto accogliente dove nessun dettaglio è lasciato al caso: dall’ascensore con installazione video perenne, alle sculture disseminate per le sale fino alla spettacolare terrazza per gli aperitivi estivi dalla quale godere della vista di tutta Oslo.
di Barbara Carbone