Colorate, eco, in 3D e ora anche componibili

DIRE.FARE.CREARE
21 marzo 2013

All’inizio (e per lungo tempo) i dominatori dei memo erano loro: i post-it di 3M.
Tutti avevano i post-it, tradizionalmente di un color giallo pallido, visibile ma deprimente, o nelle varianti più trasgressive: azzurro, arancione o verde. Si appendevano ovunque: ufficio, casa, auto. Di colpo, nel giro di qualche anno, diventammo un popolo di smemorati che doveva appuntarsi qualsiasi cosa su foglietti colorati per non dimenticare di farla.

Nel corso dei decenni la moda di segnarsi tutto su supporti monocromatici non è passata, si è solo evoluta.
E così foglietti adesivi dalle forme talvolta buffe talvolta assurde hanno invaso la nostra vita: cuori, bocche, mele, floppy disk, mani, lune, nuvolette… La lista è lunga.
Qualche anno fa uscirono dei veri e propri oggetti da collezione di D-Bros, delle sticky notes a forma di frutta talmente ben fatte che era un peccato strapparle per scriverci sopra. Poi fu la volta delle “eco” sticky notes per computer: perché sprecare carta quando puoi riempire il desktop con decine di note di cui poi ti dimenticherai?

La moda (speriamo effimera) del momento sono le Block Notes di Suck UK, piccoli foglietti in 7 colori che richiamano nelle forme a incastro il videogioco Tetris. Sono utilizzabili singolarmente o, per chi ha bisogno di dosi massicce di fosforo, in varie combinazioni colorate e ancor più visibili. E che dire delle Origami Sticky Notes, memo trasformabili in 10 forme tridimensionali grazie alle istruzioni sul retro? Piccoli oggetti che coniugano la sbadattaggine con una vera e propria ‘arte’.

Ma ogni tanto allenare il cervello, fare uno sforzo di memoria e provare a ricordarsi le cose importanti, no?

 

Simona Scibilia

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