“Comfort women”, la mostra che divide il Giappone

stART & go
04 settembre 2012

Forse non se lo aspettava, il fotografo sudcoreano Ahn Sehong, tutto questo trambusto. O forse sì. Del resto era evidente che la sua mostra fotografica toccasse un argomento particolarmente delicato. Difatti il tema su cui verte l’esposizione di Sehong è quello delle schiave sessuali dei soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale: rapite dalla Corea, rese prigioniere e vittime di abusi, queste donne hanno ora 80-90 anni, e tante ferite che non possono cicatrizzare. Sehong racconta il loro terribile passato attraverso l’immagine del presente: fotografie in bianco e nero che le ritraggono, oggi, così come sono.

Secondo i programmi la mostra, organizzata dalla Nikon, doveva vedere la sua apertura il 26 giungo a Tokio. Se non che, qualche giorno prima, la stessa Nikon ha annullato l’intero evento. Motivo: una mostra del genere, anziché presentarsi come un evento di carattere puramente artistico, sfora in un campo divergente, nell’intento esplicito di lanciare una vera e propria provocazione politica.

L’artista, che ha subito fatto ricorso, si appella invece alla libertà d’espressione che gli è stata negata. Il processo è ancora in corso. Come andrà a finire?

 

  • Chiara Martinoli

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