Formabilio.com è una piattaforma che promuove attraverso il web concorsi destinati a designer, chiamati a progettare complementi d’arredo che poi vengono realizzati da piccole imprese manifatturiere italiane e venduti online in tutta Europa.
Mentre il made in Italy è sotto accusa per la sua incapacità di fare squadra, c’è chi va controcorrente. Formabilio.com è una piattaforma che fa del design partecipato il suo cavallo di battaglia, coinvolgendo designer, aziende e appassionati d’arredo di tutta Italia. Funziona così: ogni due settimane circa, viene indetto un concorso rivolto ai designer, chiamati a realizzare tavoli, sedie, poltrone…; la community iscritta al portale (quasi 80.000 persone!) vota i lavori in gara; i progetti vincitori vengono realizzati dalle piccole imprese manifatturiere italiane che collaborano con Formabilio e sono messi in vendita sul sito stesso, che distribuisce sia in Italia che all’estero. I vantaggi sono per tutti: per i designer che hanno un 7% sulla vendita dei loro prodotti; per le aziende che in questo modo hanno del lavoro in più, oltre a una maggiore visibilità; per gli utenti del sito che non sono più ‘design-victim’ ma scelgono da sé quello che più gli piace.
L’idea originale, che crea un link tra designer-aziende-consumatori, è venuta a Maria Grazia Andali e Andrea Carbone, due giovani di origini calabresi, che per un certo periodo hanno vissuto e lavorato a Milano (lei come marketing manager di una nota azienda e lui con una sua attività nel mondo del design), per poi espatriare a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, proprio per realizzare questo particolare progetto. Ne parla la stessa Maria Grazia…
Perché proprio Treviso?
In sede di analisi, abbiamo visto che in Veneto ci sono molte piccole aziende custodi di quel saper fare che si tramanda di generazione in generazione e che fa grande il made in Italy. Sono aziende però con carenze in materia di marketing e comunicazione. In sostanza, loro avevano qualcosa da offrire a noi (la manodopera per realizzare i pezzi di design di Formabilio) e noi avevamo qualcosa da offrire a loro (la nostra esperienza nel marketing).
Come avete finanziato il progetto?
Con capitali privati nostri e di altri due soci.
La situazione di crisi economica in Italia non vi ha spaventato?
A dire il vero la crisi è stata un’opportunità. In una situazione di alta produzione, sarebbe stato più difficile convincere le aziende nostre partner a collaborare a questo progetto: negli anni buoni, le imprese del territorio non avevano nemmeno bisogno di fare i preventivi, perchè ricevevano direttamente gli ordini.
Formabilio.com è ancora in fase di startup. Ma si può già capire che genere di riscontri sta avendo?
Siamo andati online lo scorso gennaio, quindi meno di un anno fa, ma contiamo già quasi 80mila registrati profilati! In tutto abbiamo lanciato 20 concorsi che hanno generato oltre 3500 progetti, presentati da più di 1600 designer. Fino ad ora i prodotti premiati sono stati 80, perciò abbiamo un catalogo potenziale di 80 articoli, 32 dei quali sono già stati realizzati. Il nostro carrello medio è di 220 euro: un valore alto se si considera che la media italiana è di 80 euro.
Che opportunità hanno i designer che partecipano ai vostri contest?
A chi vince, in cambio dell’utilizzo dei diritti del prodotto, diamo il 7% di royalty sul prezzo finale di vendita, che è più del 4% consigliato dall’Adi ed è più di quanto diano molte aziende che, tra l’altro, pagano sul prezzo di ingrosso. Per i designer è una grossa opportunità, perché spesso il problema di chi fa questo mestiere in Italia, è la difficoltà a farsi produrre dalle aziende. Inoltre tutti i candidati hanno una forte visibilità: possono creare sul sito una pagina con la loro storia, la loro foto e un link al loro sito se lo hanno. Senza contare che alcuni di loro stanno avendo delle uscite su riviste di settore o sulla stampa locale, grazie ai prodotti realizzati con noi.
Quanto vendete in Italia e quanto all’estero?
Per ora, senza aver pianificato nessuna azione di marketing fuori dall’Italia, abbiamo già totalizzato un 20% di vendite all’estero. La nostra strategia per il 2014 prevede di fare comunicazione anche al di là dei nostri confini, quindi ci aspettiamo un aumento delle vendite. Abbiamo intenzione di ingrandirci: ci serve qualcun’altro che si occupi delle vendite in Europa e ci serve un ufficio stampa internazionale.
Chi è il vostro cliente tipo?
Un cliente internazionale, non di fascia altissima perché non facciamo lusso, ma alta. È una persona di cultura in grado di apprezzare il made in Italy, ma anche la nostra attenzione per i materiali utilizzati, che sono eco-compatibili: i nostri legni vengono da foreste certificate; le finiture sono fatte con vernici ad acqua o oli naturali; e i tessuti sono tutti riciclati o riciclabili. Per esempio, i tessuti dei divani sono forniti da un’azienda toscana che adotta vecchi cotoni messi al macero, senza tingerli: ciò significa che per ottenere il rosso, mette insieme diversi tessuti già colorati di rossi; certo, in questo modo non si otterrà mai un rosso vivo ma si ha un prodotto che ha un impatto ridottissimo sull’ambiente.
Cosa pensi del design in Italia, oggi?
Abbiamo creato Formabilio perché il mercato del design ci sembrava diventato un po’ ‘snob’, ovvero distante dalle esigenze delle persone e piegato su se stesso. Volevamo ripartire dai bisogni veri. Per noi è questa la direzione.
Per partecipare e avere ulteriori informazioni sul nuovo contest Formabilio: https://www.formabilio.com/design-contest/creatures
di Simona Carletti