Il soft che illumina e separa

DIRE.FARE.CREARE
23 ottobre 2013

Lo spazio come suddivisione di singole realtà è un concetto tanto affascinante quanto difficile: serve equilibrio nelle partizioni, conoscenza delle proporzioni, attenzione alla luminosità e al calore. Questo è un concetto valido sia per questioni astronomiche e cosmiche sia, più banalmente, per la nostra quotidianità. I softwall e softblock di molo design, studio di design e produzione di Vancouver, rispondono pienamente almeno a due delle esigenze del frazionamento: separano in maniera modulare, personalizzata e rapida e illuminano gli ambienti grazie alle luci a led incorporate.

Disponibili in bianco e nero, le pareti sono fatte in tyvek, un materiale in polietilene non tessuto, completamente riciclabile e costituito per il 5-15% da materiali di riuso. La resistenza a strappi, raggi UV e acqua ne assicura una buona durata nel tempo.
La suggestiva versione con luci a led contiene un sistema di illuminazione con opzione tra bianco caldo o luce del giorno. La linea comprende anche sedute, lampade e lampadari.

Idea delle sedute in kraft paper – materiale rigido, robusto e al 50% riciclabile – è quella riempire gli spazi in modo spontaneo e flessibile: la calamita posta nella parte finale dei softseating consente la realizzazione di sedie circolari e panchine teoricamente infinite. Il concept per le lampade pendenti è principalmente quello di animare gli ambienti con un alone di mistero: con forme morbide simile a nuvole, hanno grandezze differenti e illuminano in modo caldo anche ambienti un po’ asettici. Le lampade a terra hanno forme circolari e arrotondate: il bianco del materiale ne accentua la lucentezza.

In un mondo talvolta un po’ troppo rigido, almeno qualche prodotto eco, funzionale e completamente adattabile alle esigenze individuali.

 

Simona Scibilia

Lascia un Commento