L’architetto francese fa rivivere il cinema Excelsior di Milano, creando un negozio di lusso per il gruppo Coin. Nel frattempo, progetta un secondo Louvre ad Abu Dhabi e la nuova Philharmonie de Paris.
Là dove un tempo sorgeva la sala del cinema Excelsior e Mignon, oggi trovano spazio i prestigiosi marchi della moda italiana e internazionale, mentre il grande schermo che proiettava i volti dei divi nostrani e di Hollywood, è stato sostituito da una miriade di moderni monitor led. Tutto questo è Excelsior Milano, il nuovo concept store inaugurato nel cuore del capoluogo lombardo, al numero 4 della Galleria del Corso, a due passi dal Duomo e dai negozi di Corso Vittorio Emanuele. Deus ex machina di questo progetto, fortemente voluto dal Gruppo Coin, è una delle star dell’architettura internazionale, Jean Nouvel, che torna così a firmare un’opera importante in Italia, qualche anno dopo un altro suo celebre lavoro, il Kilometro rosso.
Se si eccettuano alcuni store situati nel cosiddetto “quadrilatero della moda”, un intervento di tale portata per uno spazio vendita fashion, realizzato per altro da un “archistar”, è inusuale per una città come Milano e si capisce allora per quale motivo l’Excelsior assuma una valenza particolare. Anche in termini di valorizzazione commerciale: la riqualificazione di un antico palazzo dell’ottocento, dove un tempo sorgeva uno dei più grandi e popolari cinema della città ora consacrato a tempio del fashion, fa sì che questo spazio possa diventare un nuovo fulcro dello shopping meneghino, o almeno questo è quanto si augurano in primis i suoi promotori.
L’intervento ha comportato la trasformazione del volume che occupa due lati della Galleria del Corso, da Corso Vittorio Emanuele a Piazza Beccaria, con un braccio che si allunga sulla piccola strada pedonale di Via Passarella. Proprio quest’ultimo punto, rappresenta uno degli accessi di maggior effetto, una sorta di cannocchiale visivo che dal Corso guarda l’ingresso dell’Excelsior. Lo spazio urbano si protrae all’interno del fabbricato e favorisce così la fluidità del passaggio. L’arco, infine, geometria che caratterizza gli ingressi alla Galleria, è riproposto sulla facciata prospiciente Via Passarella, sottolineando in questo modo la continuità tra il nuovo intervento e il preesistente.
«A volte il passato si rifiuta di morire e risorge contro ogni previsione – racconta lo stesso Jean Nouvel –. È il caso del cinema Excelsior, sul quale appaiono dei “fuochi fatui”, immagini fugaci che possono essere intraviste attraverso alcuni riflessi. È così che il passato evoca il futuro; e nelle finestre, che sono gli occhi delle vecchie facciate ritornate a nuova vita, si ha l’invito alla riconciliazione». I “fuochi fatui” a cui fa riferimento il vincitore del Pritzker Prize nel 2008 sono gli schermi led che proiettano immagini frazionate e in movimento attraverso la nervatura a lamelle orizzontali che caratterizza le facciate. Un diaframma metallico che permette l’attraversamento dello sguardo verso l’interno e che stupisce l’osservatore proponendo riflessi sfaccettati e sempre diversi. I quattro piani dell’edificio sono tutti consacrati alla moda. Il primo è dedicato agli stilisti americani contemporanei per donna, mentre dal secondo al quarto si trova la boutique Antonia, con le sezioni destinate all’abbigliamento maschile e femminile e agli accessori e calzature. Nel seminterrato, invece, trova spazio l’Eat’s store, un concept di food market ideato per un pubblico esigente con prodotti enogastronomici e corner dedicati al fresco di qualità, al quale sono collegati anche un design bar e un ristorante suddiviso in tre aree (now, fast e slow).
Nuovi progetti dal Medio Oriente a Parigi
Ma la vena creativa del 66enne architetto francese non si esaurisce certo con il progetto dell’Excelsior. Nel 2013, infatti, dovrebbe essere inaugurata la succursale di Abu Dhabi del Louvre. Il celeberrimo museo francese sorgerà nel complesso dell’isola di Saadiyat, negli Emirati Arabi, e avrà una superficie di circa 24mila metri quadrati. La nuova struttura, che è parte di un accordo trentennale tra il governo francese e l’emirato, avrà la forma di una grande cupola forata che sembrerà “fluttuare” nell’aria, attraverso la quale filtreranno i raggi solari, ricreando così l’effetto della luce che penetra tra le fronde di una palma, in una sorta di grande oasi “culturale”. Spostandosi di alcuni chilometri, sempre nell’area mediorientale, sorgerà un altro ambizioso edificio uscito dall’Ateliers Nouvel, il National Museum of Qatar. Situato nella parte sud della Corniche di Doha, l’edificio, con i suoi caratteristici padiglioni a forma di disco, avrà le sembianze di una rosa del deserto (formazione minerale di sabbia cristallizzata) e sembrerà spuntare in modo naturale dal terreno. Anche questo museo aprirà le porte nel 2013 e avrà una superficie di circa 430mila metri quadrati.
Tornando in Europa, proprio nella madrepatria di Nouvel, vedrà la luce, sempre nel 2013, la nuova Philharmonie de Paris, in costruzione all’interno del parco de La Villette nella capitale francese. Il progetto prevede una serie di piani orizzontali, piegati e inclinati, che invitano all’ingresso in questo edificio ibrido, dove zone aperte e chiuse non hanno una linea di demarcazione rigida. Ristoranti, bar, foyers, spazi espositivi e locali amministrativi cingeranno l’auditorium principale, che avrà una capienza di 2.400 posti a sedere.
di Luigi Piscitelli
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