Avete mai assaggiato dei fusilli a base di legumi? La “non pasta” Legù sfida le nuove frontiere della cucina odierna e si propone come alternativa al comune prodotto a base di farina di grano. Ci racconta questa sua avventura “healthy” la titolare di Legù, Monica Neri.
Da dove prende avvio l’idea di Legù?
Tutto nasce nel novembre 2015 da un’esigenza personale ovvero far fronte al diabete gravidico, ma anche dalla mia passione per la cucina. Fondamentale è stato lo studio universitario nel campo dell’alimentazione: ho, infatti, approfondito come avviene la pastificazione dei legumi a basse temperature. Ho bilanciato le ricette con più fibre e meno carboidrati proprio per limitare la quantità di zuccheri e aumentare l’apporto proteico; da qui ho cercato di “rendere reale” quanto avevo imparato.
Com’è il mercato in questo settore? Avete concorrenti?
Oggi il mercato recepisce bene, il nostro prodotto è un bisogno in parte ancora nascosto, ma c’è. Ci sono prodotti simili più a livello industriale che possono far parte della categoria, ma non li vediamo come rivali poiché si tratta di tipologie di prodotto differenti. Puntiamo sui clienti che hanno la necessità di mangiare i legumi, ma vorremmo che il ventaglio di fruitori si ampli a tutti. Il 2016 è stato “l’anno internazionale del legume” della FAO: ci ha aiutato a farci conoscere e a diffondere il messaggio “healthy” che si Legù si propone.
Che tipologie di “non pasta” producete a Legù?
La prima ricetta, quella con cui siamo partiti è fatta con cecio, pisello bianco e fagiolo ed è in 6 trafile differenti. Una seconda ricetta aggiunge la lenticchia gialla, ribilanciata, per avere più proteine e più fibre e con questa facciamo altre 6 trafile. In più c’è un’altra linea, biologica, costituita da solo 2 legumi, cecio e lenticchia.
Che pubblico acquista Legù?
Sicuramente gli sportivi, i vegetariani e i vegani e poi sicuramente gli chef che vogliono “rischiare” e destrutturare i canonici abbinamenti mediterranei e proponendo qualcosa di innovativo e salutare al contempo. Legù, infatti, in tutte le sue forme, si abbina molto bene al pesce, ai formaggi, alle verdure.
Quali strategie di marketing avete adottato sino a ora per promuovere i vostri prodotti?
Siamo partiti da Eataly e non dai supermercati ‘classici’, ma oggi i nostri prodotti sono anche in alcune Esselunga. Abbiamo una capacità produttiva sottosviluppata perché per ora vogliamo rimanere una specialità artigianale: puntiamo sulla qualità e sul prodotto alternativo che altrove non trovi. Diversificheremo la gamma con prodotti come snack di metà mattina o come merenda.
Il tuo cavallo di battaglia a base di prodotti Legù?
Un pacchero ripieno di crema di zucca, aromatizzato con curcuma e curry, bardato, cioè servito come finger food con prosciutto crudo o con porro per la versione vegana.
di Erica Trionfi