Mostri e sarti al Bologna Water Design

DIRE.FARE.CREARE
23 settembre 2013

Dotta, godereccia, ‘leggermente’ di sinistra, ma tutto sommato liberal. Luoghi comuni a parte, il capoluogo emiliano-romagnolo rimane una delle più apprezzate città d’arte italiane e da tempo si propone come una delle mete più interessanti per quanto riguarda l’ingegneria idraulica, con percorsi ben conservati tra i luoghi delle acque sotterranee. Nel fuori salone del Cersaie (fiera dedicata alla ceramica per il bagno e l’architettura, che si tiene in questi giorni) ha approfondito il rapporto tra l’acqua e il design, con progetti e installazioni interamente dedicate al design dell’acqua.

Due spazi suggestivi come l’Ex Ospedale dei Bastardini e i chiostri dell’Ex Maternità ospitano alcuni lavori di lavori di architetti e designer internazionali. Tra le mostre, particolare è quella dedicata alle ghiacciaie, luoghi destinati alla produzione e vendita del ghiaccio fino ai primi decenni del XX secolo e oggi ripensabili come spazi di aggregazione. Tra le realizzazioni, alcune sono in grado di catturare l’attenzione più di altre. Come Taylor Made Bathroom, un parallelismo tra il mondo della sartoria e quello del bagno in cui è stato ricreato un laboratorio di alta sartoria che ha per protagonisti vasche da bagno, lavabi, piatti doccia e rubinetteria.

Ma anche l’installazione Fontane Inconsapevoli, realizzata da Michela Benaglia e Domenico Orefice per l’azienda Geberit: fa riflettere sullo spreco quotidiano dell’acqua grazie alla suggestioni dei suoni delle gocce che cadono, amplificati da microfoni e luci. Unico nel suo genere anche il Mostro della Laguna, un vero e proprio mostro ideato dalla designer Simona M. Favrin e realizzato dal maestro del vetro Nicola Moretti, che in emerge minaccioso nelle acque della location bolognese.

 

Simona Scibilia

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