Nathan Myhrvold, scienziato in cucina

Taste by Taste
30 luglio 2013

Se uno di noi fosse stato il braccio destro di Bill Gates, avrebbe mai mollato il suo profittevole lavoro, per fare un salto nel buio?

Quel genio di Nathan Myhrvold, oltre ad avere un’innata inclinazione per i numeri e le scienze da fare invidia al nostro Leonardo Da Vinci, sin da piccolo coltivava altri due amori. Quello sconsiderato per il cibo e quello viscerale per la fotografia. Neanche arrivato nel periodo adolescenziale, cucinava già per tutta la famiglia nel giorno del Ringraziamento e aveva preso a usare il bagno come camera oscura per sviluppare le sue foto. I suoi primi guadagni andarono tutti in libri di cucina e in reflex.
Nemmeno quando divenne chief technology officer di Microsoft (per la quale fu artefice di numerosi brevetti) si dimenticò dei suoi primi amori e si prese un periodo di aspettativa per dedicarsi a ottenere il diploma di cucina presso l’École de Cuisine La Varenne, in Francia. Fu allora che capì che era pronto per lasciare la Microsoft e reinventarsi.

Nel 2006, il facoltoso Myhrvold iniziò a dedicarsi a quell’idea che gli frullava in testa da un po’: raccontare in un libro, in modo scientifico, i segreti che c’erano dietro alla cucina moderna. Per farlo fondò dal nulla una casa editrice: The Cooking Lab. Qualcuno tra i suoi nemici lo interpretò come il capriccio di un riccone. E invece, Myhrvold, ci aveva visto giusto, riuscendo a trasformare la sua passione in un business.

Il progetto prese vita in un capannone appena fuori la città di Seattle, attrezzato con macchinari altamente tecnologici, di quelli che si vedono nei film di fantascienza. Myhrvold si avvalse di alcuni esperti, tra chef, fotografi e redattori. I cibi furono vivisezionati e fotografati per essere descritti in ogni minimo particolare. Vennero realizzate foto anche durante la cottura, tagliando le padelle e le pentole a metà, per far vedere cosa succedeva al loro interno.

Modernist Cuisine: The Art and Science of Cooking vide la luce nel 2011. I guru della cucina internazionale – Ferran Adrià tra i primi – lo riconobbero come uno degli scritti di cucina più importanti del secolo. Mentre Forbes ne ha parlato come “the world’s most influential and profitable cookbook”. 

Da Piccolo Aiutante di Babbo Natale della Microsoft, Myhrvold è diventato così il più importante scienziato alimentare del mondo.

Nel frattempo, quel genio ha mantenuto un piede nella scienza e ha fondato Intellectual Ventures, tra le società americane che oggi detengono il maggior numero di brevetti.

Ora, sta pubblicando un nuovo libro, in uscita a ottobre, che promette di nuovo grandi cose. Ne parliamo su Leifoodie.

Simona Carletti
@SimonaScarlett

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