La terza generazione della famiglia Melpignano rivede il concetto di ospitalità italiana, affidando a manager di comprovata esperienza la gestione di un business destinato a diventare un caso.
85 ettari a pochi passi da Savelletri, nel cuore della Puglia: Borgo Egnazia è l’ultima proprietà che si è aggiunta alla già ricca costellazione di strutture di prestigio nelle mani della famiglia Melpignano. Con i suoi quattro alberghi tra Italia e Gran Bretagna, il San Domenico Hotel Group si dimostra oggi tra le società più attive nel comparto alberghiero, saldamente in mano a un unico proprietario; una strategia vincente che ha saputo, tuttavia, negli ultimi anni avvantaggiarsi di alcune ‘carte’ internazionali.
Innanzitutto la grande esperienza di Aldo Melpignano che dopo gli studi all’estero, prima a Londra e poi a New York e un primo avvio di carriera negli Stati Uniti (proprio nel comparto, dove ha avuto il privilegio di affiancare personaggi del calibro di Ian Schrager, fondatore di Morgans Hotel Group) è rientrato in Italia per aggiungere quel tocco di imprenditorialità straniera al gruppo; poi lo stile che pur portando sempre la firma di Pino Brescia (l’architetto che ha seguito tutte le ristrutturazioni pugliesi) è riuscito nel nuovo complesso a dare maggiore peso alla contemporaneità dei materiali e delle tradizioni locali. Ultimo, ma non meno importante, il ruolo della cucina che in una terra come quella pugliese sa essere di grande ‘effetto’ sia sui clienti italiani che soprattutto su quelli internazionali: affidata alla creatività di un giovane, ma promettente chef, Vincenzo Martella, la carta dei ristoranti del Borgo punta a portare in tavola il meglio dei sapori pugliesi costruiti e abbinati con estro ed eleganza.
Insomma un mix di fattori che se nelle precedenti strutture, la Masseria San Domenico e la Masseria Cimino, era meno strategico, in Borgo Egnazia ha saputo al contrario dare quel respiro internazionale che ancora mancava. E l’attività di Aldo Melpignano – in modo particolare – unita alla professionalità dei manager scelti per affiancarlo, non punta a fermarsi così velocemente, anzi: tra i suoi obiettivi futuri ci sono altre aperture in Italia, ancora in fase di valutazione, ma prima di tutto all’estero dove non mancherà di esportare la stessa strategia per costruire business che profumino di Italia e di Puglia in particolare, di sapori e materiali nostrani, uniti però a quella capacità, ormai si può dire acquisita, di accogliere i clienti di ogni parte del mondo secondo uno stile assolutamente unico.
di Barbara Carbone
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