Google: capitale mondiale del design. Milano esce incontrastatamente al primo posto nelle ricerche. Se però cominciamo a scrivere lo stesso concetto in inglese, un po’ di confusione si crea. Anche perché le metropoli emergenti che hanno investito e puntato sul design sono parecchie: Cape Town in primis, ma anche Taipei. E poi Berlino, Londra e le capitali nordiche. Oltre l’Atlantico, tuttavia, non hanno dubbi che la futura capitale mondiale del design sarà New York.
Effettivamente la più importante città degli Stati Uniti è tante cose: una delle metropoli più attente ai cambiamenti, sensibile alle tendenze, aperte al rinnovamento.
In questi giorni è partita la seconda edizione di NYCxDesign, 12 giorni di inaugurazioni, mostre, installazioni, spettacoli e seminari che coinvolgono gallerie, scuole di design, centri congressi, parchi e spazi pubblici nei cinque distretti della città: oltre 300 eventi promossi da 200 istituzioni per vivere e respirare il design dal 9 al 20 maggio.
A sostegno delle iniziative, colossi come il Department of Design and Construction, che si occupa della costruzione degli edifici pubblici e incentiva la realizzazione di progetti creativi, sostenibili e duraturi, consentendo ai designer di metterne a punto anche gli arredi. E poi l’Economic Development Corporation’s, che tramite corsi di studio e fondi sostiene i fashion designer e gli stilisti emergenti, e il Department of Cultural Affairs, che lavora con architetti e professionisti del settore e supporta oltre 200 organizzazioni culturali nei cinque boroughs.
Come dire, ci interessa un design che si fruibile da tutti e renda attraente in primo luogo la città. Il resto, ovvero l’indotto, arriverà come conseguenza delle scelte lungimiranti.
Simona Scibilia