Parcheggio? No, grazie. Lo porto con me

DIRE.FARE.CREARE
31 marzo 2013

Design come forma improntata all’equilibrio e all’estetica o come modello ispirato a funzionalità ed essenzialità? Ognuno sceglie ciò che preferisce, anche se, si sa, l’ambiente e la cultura suggeriscono una via piuttosto che un’altra. Ma, al di là delle disquisizioni filosofiche o dei gusti personali, di frequente sono le necessità a influenzare le forme degli oggetti, siano essi futili e ornamentali oppure sostanziali o parte di un progetto. L’ingegnosità si manifesta quando qualcosa di essenziale e pratico risponde altresì a sofisticati requisiti di estetica.

E se un oggetto soddisfa una necessità, risolve un problema e si propone come soluzione trendy? É più o meno quello che potrebbe accadere se lo scooter elettrico Moveo entrasse nella nostre vite su grande scala. Partiamo dalle questioni pratiche: oramai tutte le città hanno problemi di traffico e inquinamento (inscindibilmente connessi). Inoltre, chi si muove deve fare i conti anche con i lunghi tempi degli spostamenti, una vera seccatura per chi ha fretta. Poi, anche ammesso di arrivare con poco ritardo dall’altra parte della città, ecco che si presenta il dramma del parcheggio, d’abitudine selvaggio e a rischio vandali e multe sui marciapiedi.

Fino a ieri era così, domani potrebbe essere diverso.
Lo scooter messo punto da Antro Group, con un’autonomia di 35 km e una velocità massima di 40 km/h, si ricarica in circa 60 minuti e, ecco la novità geniale, si piega e trasforma rapidamente in una valigia dotata di maniglia per il trasporto. Un trolley (un po’ pesante, ma tanto ha le ruote) pronto a seguirci dovunque e a ripartire per nuove destinazioni.
Costo? Stimato sotto i 5.000 euro. Soldi ben investiti.

 

Simona Scibilia

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