PAUSA PRANZO IN MOSTRA

estero
10 ottobre 2012

La Public Library di New York ospita la mostra Lunch Hour che porta indietro nel tempo alla scoperta delle origini della pausa pranzo come la intendiamo oggi che pare essere nata proprio nella Grande Mela.

I marciapiedi si riempiono di un frenetico andirivieni, qualcuno prende un hot dog veloce al baracchino sotto l’ufficio, c’è chi sceglie di fare quattro passi a Central Park, chi preferisce sedersi in uno dei ristoranti del Village. Un rito che si ripete ogni giorno alla stessa ora per le strade di New York: la pausa pranzo. Milioni di persone che staccano dal lavoro per mangiare qualcosa e che devono essere serviti in sessanta minuti. Un momento importante che viene celebrato da una mostra aperta fino al 13 febbraio 2013, ospitata alla Public Library di New York. L’esposizione intende ripercorrere la storia della pausa pranzo nella concezione moderna, dalle sue origini stabilite verso la fine dell’800 a oggi, tra fotografie e oggetti di uso comune, come i menu dei ristoranti di allora, aneddoti e curiosità.

Tutto ha inizio con la spiegazione della parola “inglese” per pranzo “lunch” che sembra, derivi dallo spagnolo e indicava una pausa concessa ai lavoratori verso metà mattina.  Secondo la curatrice della mostra Laura Shapiro, infatti, il momento della pausa pranzo nasce con l’arrivo degli immigrati dal vecchio continente in cerca di lavoro e di fortuna oltreoceano. A New York furono introdotti i cartellini che regolavano la giornata lavorativa e prevedevano una pausa per mangiare di 35 minuti. Il tempo della città si adeguò quindi a quello dei suoi lavoratori. Le taverne per gli uomini e le caffetterie a solo uso femminile, riuscivano a nutrire milioni di persone in quel breve lasso di tempo, contribuendo a creare il mito della New York frenetica e in continuo movimento.

In mostra si può vedere anche il primo Automat, la macchina che negli anni ’30 preparava piatti istantanei, da cui derivano i nostri moderni distributori automatici. 

Molto diversi erano i pranzi dei ricchi uomini d’affari che allora erano definiti Power Lunch; per loro il tempo passato al ristorante poteva essere in qualche modo infinito o anche l’occasione per creare nuovo business come dimostrano le fotografie scattate al ristorante Del Monaco il primo ad assecondare le esigenze dei potenti newyorkesi.

Aneddoti davvero curiosi sono la lotta femminista fatta proprio all’ora di pranzo da Betty Friedan che volle ad ogni costo essere servita al ristorante dell’Hotel Plaza, allora esclusivamente riservato agli uomini o anche l’aumento della pizza che nel 1960 era direttamente proporzionale all’aumento del biglietto della metropolitana come a dire che un trancio di pizza aveva lo stesso valore di un viaggio sui mezzi pubblici: assolutamente necessario.

di Benedetta Bagni

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