Vi è mai capitato di disegnare una faccina sorridente nel piatto di zuppa? Qualche volta è bello giocare col cibo. Lo fanno anche gli artisti, tanto che oggi sempre più spesso si parla di food art per indicare quella inclinazione di alcuni pittori, scultori e fotografi a usare il cibo come mezzo di espressione.
Tra i più noti c’è Carl Warner, un Arcimboldi dei tempi moderni che crea e immortala personaggi e paesaggi fatti di cavolfiori, mozzarelle, funghi, patate, dolci. I suoi foodscapes hanno da subito conquistato un vasto pubblico e, oggi, Warner collabora anche con medici e nutrizionisti, per aiutare con le sue immagini persone che hanno problemi alimentari.
Un altro che gioca molto di fantasia è Brock Davis, un creativo di Minneapolis che, con leggerezza e ironia, è in grado di trasformare una zucchina, una banana o un cavolfiore in tutt’altro.
Per saperne di più sugli artisti che lavorano con gli alimenti è da poco uscito, per la casa editrice Phaidon, il libro Wild Art (la cui recensione sarà online nei prossimi giorni su Leifoodie). Si tratta di un volume che celebra tutte quelle opere che travalicano i confini della classica galleria d’arte, tra cui quelle fatte di cibo.
Al tema di arte e cibo è stato anche dedicato il Food Art Aword di Ceglie Messapica (Puglia), giunto lo scorso agosto alla sua IV edizione.
Simona Carletti
@SimonaScarlett