Deproducers: un progetto che porta la musica tra gli spazi interstellari del Planetario.
Possiamo definirla, così come hanno fatto, gli inventori: musica per conferenze spaziali. È una novità nel mondo della comunicazione artistica, non solo nazionale, realizzata dai Deproducers con modalità assolutamente originali. Si chiama Planetario e loro, Vittorio Cosma, Max Casacci, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia sono i quattro musicisti- produttori italiani che hanno deciso di dedicare una parte della loro attività a una produzione musicale svincolata dalle logiche commerciali del mercato. Dopo anni di intensa attività professionale, ai massimi livelli nel mondo della musica, è nata la necessità incontrarsi e discutere criticamente i principi stessi del proprio lavoro. L’incontro con Fabio Peri, conservatore del Planetario di Milano, ha fatto il resto: è nata questa proposta musicale, dove per la prima volta lo spettacolo e la musica ruotano attorno a un racconto scientifico. Invece del solito frontman è stato chiesto a Fabio Peri di narrare con la sua voce i testi scritti per questo progetto che si occupa di astronomia e di stelle. Cosi noi ci apprestiamo a compiere un viaggio nello spazio, a bordo di un raggio di luce, alla velocità di 300.000 chilometri al secondo, che in un istante ci porterà sulla Luna e quindi in rapida visita nei pianeti del sistema solare. Impareremo a conoscere le stelle e a misurare le distanze che ci separano dai corpi celesti che ogni notte agitano le nostre visioni e ci fanno sentire piccoli nel mare infinito dello spazio celeste. Il tour interplanetario termina ai confini della nostra galassia, in bilico tra universi che non conosciamo, per poi riportarci indietro, convinti di avere acquisito lungo il viaggio una nuova consapevolezza nei confronti del nostro pianeta. Lo show teatrale è un immersione sensoriale nella multimedialità scenografica studiata da Peter Bottazzi, costantemente mutante per regalare agli spettatori emozioni e informazioni nel lungo percorso verso le stelle. Le musiche, intense ma non invasive, si coniugano alle parole dei singoli brani aprendo scenari poetici alla scientificità dei loro contenuto. Planetario è un volo magico nella sacralità della natura, uno strumenti di meditazione, l’affermazione di una rinnovata visione del pianeta Terra come luogo cosmico della nostra sopravvivenza da rispettare e curare.
di Fortunato D’Amico
(foto di Lorenza Daverio)