Nuova energia all’arte

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02 dicembre 2009

Un progetto di arte pubblica che ‘illumina’ la capitale e che si rinnova ogni anno. Enel sposa così il mondo delle immagini. E si allea con il Macro. Ma senza dimenticare la propria vocazione di utility.

Enel Contemporanea cambia strada e non soltanto in senso metaforico. Arrivato alla terza edizione, il progetto di arte pubblica che la società energetica commissiona ogni anno ad alcuni dei maggiori artisti internazionali per la “realizzazione di opere che abbiano a tema l’energia” quest’anno si è spostato, non solo geograficamente parlando. Le location della prima edizione (2007) sono state piazza del Popolo, piazza Sauli alla Garbatella e l’Ara Pacis, mentre nel 2008 le installazioni sono state dislocate tra Largo Argentina e il policlinico Umberto I a Roma e la laguna di Venezia.

Quest’anno è toccato all’Isola Tiberina, sempre nella capitale. L’unica isola naturale urbana presente sul Tevere lungo l’ansa che divide Trastevere, i dintorni di Piazza Navona e Campo dei Fiori ha ospitato per un mese, nel novembre 2009, Frontier, un’opera di arte pubblica multi-livello, una video installazione a cielo aperto con cui l’autore, l’artista americano Doug Aitken (Leone d’oro alla Biennale di Venezia 1999) racconta un viaggio visionario nel mondo di oggi. Al confine fra realtà e immaginazione Aitken ha creato una stanza a cielo aperto, senza tetto, un’ideale energy room dove il mondo delle immagini esplode davanti agli occhi dello spettatore. Come? Con una serie di video e di immagini visibili a 360 gradi all’interno e all’esterno, anche dall’alto, attraverso aperture che consentono la fuoriuscita dei frammenti del film proiettato. Le immagini compongono una storia che si sviluppa attorno al percorso vitale del protagonista, un individuo solitario interpretato dal pittore americano Ed Ruscha che si muove dentro un paesaggio desolato. Dalla penombra del cinema-teatro della scena iniziale, il protagonista esce e inizia il cammino attraverso una città quasi deserta: un susseguirsi di incontri e situazioni sempre più forti diventano l’espressione di un cambiamento in atto fino alla scena conclusiva, quella in cui Ruscha si trova immerso in una folla di manifestanti. Di colpo torna il buio iniziale e il protagonista solitario si riscopre all’interno del cinema da dove è partito. Terminata la performance sull’Isola Tiberina, l’opera di Aitken cambia nuovamente strada per prendere la direzione del Macro, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma con cui Enel ha da poco stretto una collaborazione destinata a proseguire per tutto il 2010. L’obiettivo della partnership, che culminerà a fine anno nella nuova edizione, è quello di “creare sinergie virtuose tra pubblico e privato nella promozione dell’arte contemporanea”, investendo su infrastrutture culturali che diano vita alla comunità come ‘fonti di sviluppo sociale’. Per questo Enel ha deciso di donare al Macro l’opera di Aitken, che è entrata a far parte della collezione permanente del museo. Il legame tra il gruppo energetico e Macro è ulteriormente evidenziato da un percorso espositivo che ripropone i principali lavori proposti da Enel Contemporanea dal 2007 al 2009: le sale del museo ospitano foto, video dei backstage e dettagli delle opere realizzate nelle edizioni precedenti, dalla grande opera-cantiere dell’italiano Patrick Tuttofuoco, alla fontana d’acqua interattiva del danese Jeppe Hein, per finire con l’eclissi lunare dell’inglese Angela Bulloch. Senza dimenticare la sala d’attesa ‘eco-sostenibile’ alimentata da pannelli fotovoltaici realizzata dall’artista americano Jeffrey Inaba e sistemata (in modo permanente) al Policlinico Umberto I.

Che Enel Contemporanea in questa edizione abbia cambiato decisamente marcia lo conferma anche il curatore della mostra, Francesco Bonami. “I primi due anni – spiega Bonami – sono stati dedicati all’esplorazione del territorio con sei diversi progetti di altrettanti artisti contemporanei. Quest’anno, l’iniziativa si è concentrata su un unico artista e ha inaugurato la collaborazione con un museo d’arte contemporanea, così come già avviene all’estero da diversi anni. Un esempio interessante in questo senso è quello proposto da un gigante come Unilever che ormai da tempo ha unito il suo nome ai progetti della Turbine Hall alla Tate Modern di Londra”. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore del Macro, Luca Massimo Barbero, secondo cui l’opera di Doug Aitken e la partnership con Enel Contemporanea simboleggiano al meglio le nuove energie del museo che, sottolinea Barbero “vuole aprirsi sempre di più alla città e al pubblico proponendosi come luogo ‘diffuso’ delle immagini e sede della contemporaneità”. Non è un caso, dunque, se quest’anno è stato scelto un artista come Doug Aitken, considerato uno dei rappresentanti più innovativi nel panorama delle arti visive di questo inizio secolo. Conosciuto nel mondo per le sue opere-narrazioni di immagini, suoni e video proiezioni, Aitken porta avanti una ricerca che spazia dal video all’architettura ambientale: il suo linguaggio innovativo si avvicina parecchio alla filosofia artistica di un’azienda come Enel, sempre più orientata alla ricerca e all’innovazione anche all’interno del suo core business. “Promuoviamo eventi di questo tipo – spiega Piero Gnudi presidente di Enel – perché l’arte contemporanea è uno strumento per capire e far capire la società in cui viviamo. E perché già oggi nei lavori di questi artisti si possono scorgere le sfide del futuro in campo ambientale ed energetico”.

di Redazione

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