Alcuni settori, magari un po’ elitari, non riescono a penetrare nella collettività con il giusto lessico. Pensiamo al polo, sport nobile, elegante e che richiede molta abilità, ma con un linguaggio tecnico davvero poco conosciuto. Stessa cosa si può dire della cucina caraibica: chi mai prepara abitualmente un platano fritto o chiede al proprio pescivendolo del mahi mahi? Più probabile conoscere a memoria gli ingredienti del tiramisù o cucinare un branzino al forno. Tutto questo ci può stare.
Ma se a mancare nella cultura e tra le conversazioni delle donne sono i termini del mondo della moda e della calzature, la questione si fa seria e preoccupante.

Da non credere. Eppure sembra proprio che qualche buco nel nostro lessico ci sia…
A venirci incontro, per fortuna, l’illuminata collaborazione tra un museo, un consorzio molto cool, due università e un depositario della cultura. Il Museo della Calzatura Rossimoda di Stra, l’Europeana Fashion Project, l’università di Padova, l’università Iuav di Venezia e Wikimedia Italia hanno infatti organizzato per il 14 novembre ‘Fashion Edit a Thon II’, un evento indirizzato a studenti e blogger che lavorano nel campo della moda e del costume, che si svolgerà in contemporanea con appuntamenti analoghi a Tel Aviv e Stoccolma.

Una vera maratona di scrittura di voci su Wikipedia dedicata alla calzatura, ma non solo. A disposizione degli 80 esperti ci saranno infatti le immagini di alcuni pezzi della preziosa e diversificata collezione di scarpe del Museo Rossimoda, gli scatti della moda che le ha accompagnate e le foto della storia del costume presente e passata. E parliamo di calzature e abiti che sono già pezzi di design contemporaneo: creazioni di Givency, Ives Saint Laurent, Dior, Vera Wang, Donna Karen, Emilio Pucci, Ungaro, Celiné… Veri capolavori che necessitano di un linguaggio appropriato e una voce ‘ufficiale’ per entrare finalmente nel lessico globalizzato.

Simona Scibilia