Il decoro urbano della città di Lisbona passa anche per la street art. Grazie ad una manifestazione promossa dall’ente comunale
Pulire i graffiti lasciati dagli street artist sui palazzi delle grandi città ha un costo esorbitante. Per questo da tempo le istituzioni provano a fornire spazi urbani dove questi artisti possano dare libero sfogo alla propria fantasia. Alcuni di loro sono già molto quotati e questo ha spinto qualche critico a gridare allo scandalo quando la Santa Teresa del Bernini realizzata da Bansky a Napoli in via Benedetto Croce è stata cancellata e l’opera di Shepard Farey, in arte OBEY, che occupava un muro di via Vigevano a Milano, è stata “sfigurata”. Tutto questo perché sono state viste da molti solo come puro atto di vandalismo. All’estero, invece, gli street artist se la passano meglio. Il comune di Lisbona ha deciso di sfruttare la carica espressiva di questi innovatori per dare un nuovo volto alla città e rendere più decorosi i palazzi decadenti e abbandonati. L’iniziativa, denominata “Crono”, è un itinerario di urban art che si dispiega lungo le strade della capitale portoghese. Il Comune ha fornito le location e gli elevatori e gli artisti hanno espresso la loro creatività sui palazzi che, per l’occasione, si sono trasformati in tele immacolate. Le prime strade prese “di mira” sono state Rua José Ferreira (Amoreiras) e Av. Fontes Pereira de Melo, ma l’invasione proseguirà fino al prossimo mese di giugno.
Lisbona ha così ufficialmente aperto le porte del proprio territorio a una forma d’arte che può far riflettere i cittadini anche su problemi gravi della società perché riesce a inserirsi perfettamente nel tessuto urbano. Enormi figure hanno invaso le facciate di alcuni edifici, per trasmettere un messaggio ai cittadini. Un enorme ragazzo dal volto coperto fissa i passanti lanciando qualcosa con una fionda umana: è l’opera del duo di gemelli brasiliani che si fanno chiamare Os Gémeos; sull’altro lato dello stesso edificio un mastodontico re, sulla cui corona spiccano i loghi di alcune compagnie petrolifere multinazionali, è intento a succhiare con una cannuccia la foresta amazzonica del Brasile da un mondo disegnato come una palla di cocco. Sull’angolo opposto della strada, l’artista spagnolo Sam3 ha realizzato, utilizzando solo il blu e il nero, un suo anti-titano, leggero e volante. Più recentemente Erica il Cane e Lucy Mclauchlan hanno realizzato i due lati dello stesso palazzo animandoli con grossi animali. I portoghesi Arm Collective, il duo composto da Mar e Ram hanno, invece, liberato una grande fenice dai colori dell’arcobaleno augurandosi un futuro migliore.
In Italia, nonostante i diversi ostacoli che la street art incontra da sempre, un’operazione simile a quella portoghese avviene ogni anno a Grottaglie in provincia di Taranto con il Fame Festival; a Milano, dove i tombini di via Montenapoleone (all’interno della manifestazione Sopra il sotto – Tombini art raccontano la città cablata, ndr) sono stati trasformati da cinque urban painter, provenienti da tutta Europa, in vere e proprie opere d’arte e a Roma con la manifestazione Urban Contest voluta dalla Capitale (vedere Fool n°6).
Per informazioni: www.cronolisboa.tk
di Benedetta Bagni