Dal 12 al 15 luglio arte e musica negli spazi Ramstudios, alla Fabbrica del Vapore di Milano.
Realizzato da CAP e LaCrew, il progetto “Share the city, dividi e condividi” getta uno sguardo su sperimentazioni e avanguardie creative nell’ambito dell’arte contemporanea e della musica. Ospitato agli Ramstudios, l’evento vedrà alternarsi mostre e live painting, performance musicali e degustazioni di vino. Fool ha intervistato Alessandro Minoggi, fotografo, fumettista, musicista e scenografo appartenente al gruppo artistico r-EVOlution, che declina l’arte in tutte le sue forme: pittura, illustrazione, fotografia, scultura e installazioni video.
Creatività condivisa, un concetto impegnativo…
Più che impegnativo credo controcorrente. Oggi è più frequente l’esibizione dell’auto-celebrazione, ma noi crediamo nell’unione e nella condivisione delle esperienze. Non crediamo in un’idea che debba accomunarci, quanto all’idea che può scaturire dalle intuizioni dei singoli a confronto, quindi un’idea condivisa.
Arte contemporanea e musica non arrivano allo stesso modo al medesimo pubblico. Dove e quando arriva la contaminazione tra le due?
La mia esperienza è anche di musicista, quindi non ho mai vissuto grosse differenze tra le due. In generale credo sia più una questione di approccio e di quello che il pubblico associa all’una e all’altra. La musica è considerata più giovane o trasgressiva, ma credo dipenda da un’abitudine e dal fatto che le gallerie d’arte sono posti meno chiassosi e popolari. In realtà se le prendiamo come esperienze artistiche slegate dal contesto sono la stessa cosa, solo espressa con mezzi diversi.
Che significato ha, come artista, far parte di r-EVOlution?
I significati sono molteplici: poter condividere idee ed estetiche con un gruppo di persone diverse ma che si trova lì per lo stesso motivo; poter fare ciò che si è sempre fatto con più mezzi e più forza. Di questo gruppo mi piace l’idea di voler condividere non solo l’esperienza comune, quanto il condividersi profondamente: siamo partiti come r-EVOLution mischiando l’idea di amore e rivoluzione, ma stiamo passando pian piano all’idea di Anonimartisti, per dare ancora maggiore importanza al gruppo rispetto alle individualità che lo compongono.
Quali opere porterai a Share the city?
Oltre alla performance di live painting che farò con Manusch Badaracco, venerdì sera porterò le due opere della mia produzione che meglio esprimono l’idea di “insieme”. Si tratta di passportsize picture: voglio tutti i vostri occhi (creata in condivisione con la scrittrice Miriam Dubini) e Citizens london: shaftesbury avenue.
di Simona Scibilia