Fate la musica, non fate la guerra!

stART & go
26 marzo 2013

E se ogni arma da fuoco si trasformasse in uno strumento musicale? Il mondo sarebbe certo migliore. Immaginate la gente, che combatte in guerra a suon di musica e canzoni. Non più feriti, non più morti. Sul campo di battaglia solo soldati ballerini e suonatori. Probabilmente questo pensiero ottimistico e utopico, un po’ sulla scia di Imagine di John Lennon, è stato ciò che ha spinto l’artista messicano Pedro Reyes, a creare strumenti musicali a partire da armi andate distrutte.

Disarm è il nome della sua esposizione personale alla Lisson Gallery di Londra, visitabile dal 27 marzo al 4 maggio. Non solo una mostra, molto di più: è un messaggio politico forte, una critica alla società moderna che porta i migliori ingegni a creare macchine da guerra sempre più complesse anziché strumenti di pubblica utilità. Ecco perché, con un processo inverso, Reyes si è fatto consegnare dal Segretario della Difesa messicana 6.700 armi da fuoco distrutte, e ne ha creato strumenti musicali di tutti i generi.

“Non bisogna dimenticare”, spiega Reyes, “che queste armi hanno cancellato molte vite. La musica può, con il suo potere, espellere il demonio in esse presenti, come in una sorta di esorcismo. E diventa un requiem in memoria delle vite perdute”.


  • Chiara Martinoli

   follow @ChiaraMartinoli

Lascia un Commento