Tra tagli e fondi che non ci sono, chi tutela l’arte? Grazie a un progetto della Gnam e al contributo dei cittadini, i finanziamenti partono dal basso.
Che i tagli ai finanziamenti dei musei siano drastici e continui è ormai una realtà tristemente risaputa. Ma si fa strada poco a poco un progetto che punta a salvare le opere d’arte contemporanea: “Adotta un quadro!” riscuote sempre più successi e fa parlare di sé. Protagoniste della campagna sono la Gnam (Galleria Nazionale di Arte Moderna) di Roma, diretta da Maria Vittoria Marini Clarelli, e l’Associazione A3M (Associazione Amici dell’Arte Moderna) di Valle Giulia. Per la prima volta, il finanziamento all’arte parte dal basso. Chiunque può devolvere una somma, anche minima, a favore del progetto, così da contribuire alla vetrificazione di opere di inestimabile importanza, che potrebbero altrimenti essere danneggiate.
L’appello è stato lanciato poco prima di Natale, e la campagna ha immediatamente ricevuto innumerevoli consensi. Con la partecipazione dei singoli privati, sì è già arrivati a raccogliere 3000 euro circa, con cui è stato possibile “adottare” due opere di Piero Manzoni e una di Fontana. Una piccola grande rivoluzione, che dimostra ancora una volta quanto l’arte stia a cuore ai singoli cittadini, e quanto sia importante continuare a considerarla come bene comune di massima importanza.
Ne abbiamo parlato con Maddalena Santeroni, Presidente di A3M, che ci ha raccontato: “La nostra Associazione lavora gomito a gomito con la soprintendenza della Gnam per realizzare progetti e ricercare fondi e donazioni. Insomma per cercare di alleviare una gestione molto onerosa di un enorme patrimonio in quadri e sculture di grandissima qualità come quello posseduto dalla Gnam. La campagna ‘Adotta un quadro’ è nata da questa sinergia, e noi siamo stati davvero entusiasti nell’abbracciare la causa. Abbiamo avuto la piacevolissima sorpresa di ricevere attenzione e risposte pressocché immediate ‘dal basso’, cioè da privati cittadini amanti dell’arte che hanno aderito con affetto”.
Quali sono stati i benefici dell’adozione dei primi tre quadri?
I materiali usati nell’arte contemporanea sono a volte particolari – resine plastiche, tessuti, eccetera – e nel tempo possono usurarsi, cambiare colore o soffrire al contatto di polvere o altri agenti esterni. Proteggerli con vetro resistente ai raggi Uv è assolutamente necessario. Inoltre sono opere esposte alla possibilità di atti vandalici: prevenire questo con vetri antisfondamento e antiriflesso per godere appieno dell’opera è un dovere. Se si considera che non chiediamo un contributo minimo e che ognuno può dare ciò che ritiene meglio, ci possiamo dichiarare molto soddisfatti dei risultati fino ad ora ottenuti.
Quali progetti avete per il futuro?
Abbiamo una serie di opere in calendario da seguire. Aggiorniamo i nostri soci settimanalmente man mano che arrivano richieste o donazioni. E inoltre siamo in continuo contatto con i curatori e la soprintendenza. La campagna “Adotta un quadro” è il focus del 2014, e speriamo di riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Il nostro prossimo quadro in “adozione” è un Alberto Burri particolarmente interessante.
Fate qualcosa per ringraziare i donatori volontari?
Certo! Una volta che i quadri sono rimessi al proprio posto dopo l’intervento dell’applicazione vetri, vengono aggiunti nella didascalia il nome o i nomi dei donatori; così che possano sempre vedere e godere appieno del loro sforzo comune. Può essere anche una bella idea regalo. Un cavaliere può ad esempio regalare alla sua dama il suo nome per sempre in una Galleria importante come la Gnam!
di Chiara Martinoli
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