Centenarie dal sapore attuale

Blog | DIRE.FARE.CREARE
29 novembre 2012

Sarà il freddo dell’inverno, sarà che i giorni sono sempre più corti, ma anche una tea addicted come me non sa resistere all’aroma e alla tentazione di un buon caffè. Certo, se fatto in un certo modo. Perché non è vero che tutti i caffè in Italia sono buoni… In fatto di tostatura si potrebbero riempire pagine e pagine di commenti maligni.
Però, se fatto a regola d’arte, un buon caffè non regge confronti. E sicuramente il risultato dipende da due fattori: la miscela e la macchina.

Grande attenzione sta suscitando il museo dedicato alle macchine da caffè, commissionato dal Gruppo Cimbali per il centenario delle attività. MuMAC, il museo della macchina per caffè espresso di Binasco, racchiude 100 anni di storia di questi oggetti, presentati in un percorso cronologico e secondo rigorose ambientazioni.
Protagonista assoluta è la macchina per il caffè espresso da bar, messa in mostra in tutto il suo splendore: dai modelli ormai di culto di inizio Novecento a quelli ipertecnologici del secolo successivo.

E se è vero che i gusti sono gusti, posso permettermi delle preferenze non solo sulla sostanza (il caffè) ma anche sulla forma, dal punto di vista estetico, dell’attrezzatura che lo produce.
Le mie vanno alle macchine da bar in stile Liberty, che richiamano a un’idea vagamente aristocratica della bevanda, e ad alcune che inneggiano alla gioia del dopo guerra, ma si affossano di colpo a quelle degli anni 60/80, un po’ troppo razionali nelle linee.
Però tra gli oggetti del nuovo millenio il sorriso mi torna immediatamente, pensando sia alle varie e talvolta spropositate opzioni che presentano sia, e soprattutto, a quanti capricci e richieste insensate devono assecondare i baristi. Buon espresso a tutti!

 

Simona Scibilia

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