Una guida gastronomica dal punto di vista dei grandi chef internazionali.
Chi meglio di un grande chef, fine conoscitore del cibo e delle sue preparazioni, può suggerire i ristoranti imperdibili in giro per il mondo? Da questa intuizione, semplice, eppure geniale, del giornalista gastronomico Joe Warwick, co-fondatore del World ‘s 50 best Restaurants, è nato il progetto Where the chefs eat, un volume di 700 pagine (più app) che definire “guida” è quasi limitativo.
Ricco in indirizzi, illustrazioni, “tips” e consigli ultra personalizzati, il nuovo libro edito da Phaidon Press ha già entusiasmato i grandi critici d’oltreoceano. “Non sapete dove andare a cena questa sera? Divorate questa guida…!”, scrive Elle America, mentre Food Channel parla di “un rivale temibile per il mostro delle guide per ristoranti Zagat”. Il perché di tanto successo è presto detto: mettete insieme oltre 400 tra i migliori cuochi internazionali e fateli parlare a ruota libera di gastronomia e indirizzi gourmet in giro per il mondo. Il risultato è pura passione e chicche imperdibili, perché – citando lo stesso editore Phaidon Press – “un grande chef o mangia benissimo o non mangia del tutto”.
Questo non significa che il libro contenga solo indirizzi ultra chic e pluristellati, inaccessibili ai più. Anzi! Il bello di “Where the chefs eat” è che al suo interno racchiude una varietà di posti, dal tapas bar nascosto nel centro storico di Barcellona al miglior caffè dove fare colazione a Copenaghen, passando per baracchini ambulanti a San Francisco, mercati locali e pizzerie. Un mix di sapori, odori e suggestioni raccolte dai “top chefs” di tutto il mondo, di cui Ferran Adrià, René Redzepi, David Chang, Sean Brock, Eric Ripert, Daniel Patterson e Massimiliano Alajmo sono solo alcuni. Proprio quest’ultimo – il più giovane cuoco a ricevere le tre stelle Michelin – ha definito l’esperienza come “molto divertente”, sintetizzando un sentimento comune a tutti i cuochi coinvolti nel progetto.
In fondo, cosa c’è di meglio per uno chef che indicare un posto goloso che si ama molto? E cosa c’è di meglio per un viaggiatore gourmet che ascoltare i consigli dei grandi cuochi come se fossero degli amici di lunga data, scoprendone gusti e manie? Tra i locali da non perdere il Coffee Collective a Copenaghen: secondo Rene Redzepi, capo-cuoco e proprietario del sensazionale ristorante Noma, fa un ottimo caffè e l’atmosfera è molto accogliente. Tra gli indirizzi low budget da non perdere, in perfetta sintonia con la crisi economica attuale, il miglior currywust si trova a Berlino, assicura Hendrik Otto, mentre il baracchino per hot dog da non perdere è a Stoccolma, parola dello chef svedese Magnus Nillson. Per la pizza, invece, l’americano Craig Stoll indica Pizza 00100, a Roma, osteria verace che in menu propone anche supplì, polpettine e focacce cipolla e rosmarino. Per i vegetariani, lo scozzese Tom Kitchin suggerisce “The Dogs”, bistrot dal “grande menu” in quel di Edimburgo, mentre per una serata in grande stile vale la pena seguire la segnalazione di Fergus Henderson e prenotare da Chez Georges, ristorante parigino di alta classe.
Oltre alle indicazioni di rito – indirizzi, orari e prezzi – i grandi chef suggeriscono un piatto per ristorante, così da non farvi sbagliare al momento delle ordinazioni. Completa il libro la sezione “avrei voluto aprirlo io”. All’interno, tutti quei ristoranti che i grandi chefs adorano talmente tanto da aver sognato, almeno una volta, di averli fondati personalmente.
Un must have per grandi golosi di ogni età.
di Marzia Nicolini