I perché di una parete bianca

DIRE.FARE.CREARE
31 gennaio 2013

A quelli che, come me, sono culturi di una casa in stile minimal improntata su essenzialità, equilibrio maniacale e utilizzo parco dei colori, non consiglio di leggere il post. Oppure sì, ma a patto che riflettano sui motivi per cui gli piace una parete bianca, uno spazio quasi vuoto e l’utilizzo di materiali nobili. 30 secondi di riflessione…
Per coloro che, viceversa, amano i colori, gli spazi pieni di mille oggetti che raccontano 1.000 storie e sanno giocare con forme e composizioni propongo invece tre soluzioni di impatto.

La prima è una parete in grado di portare i profumi e le fragranze di giardini e balconi dentro la casa. Studiato per spazi esterni, Karoo di D&M e Jiri Vermuelen è un sistema modulare ecologico: struttura in stoffa, cornice esterne in plastica reciclata e moduli in materiali riutilizzati. Utile per una parete green della cucina: menta, timo, rosmarino, origano sono a portata di mano con il loro mix di profumi.

Di tutt’alto genere i contenitori da parete Imeüble di Bjørn Jørund Blikstad: moduli geometrici installati uno accanto all’altro per un effetto tridimensionale. Si tratta di piccoli recipienti che possono raccogliere libri (di piccole dimensioni), foglietti di carta e oggetti che spesso dimentichiamo qua e là per la casa. La terza soluzione si basa invece sull’accostamento di colori ed è un vero e proprio “mini ripostiglio” per tutti gli oggetti che non hanno posto o utilizziamo spesso. I Cardboard Wallpockets di Ampersand sono degli scomparti geometrici in cartone, da assemblare e attaccare alla parete e usare come “tasche” o semplice composizione decorativa.

 

Simona Scibilia

 

 

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