Inventarsi qualcosa che riporti in vita il passato, per incuriosire i prossimi imprenditori, suggerire idee e non perdere di vista quanto (molto) è stato fatto prima di noi. Museimpresa punta su questo: valorizzare il patrimonio aziendale, fatto di cose, progetti e persone; fatto di chi molto spesso ha costruito il tessuto imprenditoriale italiano.

Festeggia proprio in questi giorni il suo decimo anniversario: Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, è nata nel 2001 con lo scopo di promuovere la politica culturale delle aziende attraverso la valorizzazione del loro materiale e del loro lavoro storico. Oggi svolge principalmente un’azione di networking tra le imprese associate e le istituzioni, pubbliche e private, enti culturali, di formazione e di ricerca: ne sono testimonianza i Protocolli d’intesa con la Triennale di Milano e con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre che con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ma facciamo un passo indietro e lasciamo che sia il presidente, Michele Perini, a dirci qualcosa in più sul primo bilancio importante dell’Associazione.

50 imprese nell’Associazione: un risultato positivo? Cosa vi aspettavate al momento della costituzione 10 anni fa?

Siamo partiti da un’idea di Carlo Camerana, allora Vice Presidente di Assolombarda, la cui sensibilità è stata determinante nell’aiutare la nascita dell’Associazione. All’inizio la realtà dei musei d’impresa si “limitava” a singole imprese lungimiranti sparse sul territorio nazionale che non avevano alcun tipo di confronto e dialogo tra loro. La scommessa di Museimpresa è stata proprio quella di riunire attorno ad un unico tavolo i curatori dei singoli musei e archivi esistenti e di farli dialogare in un’ottica di rete e di scambio di informazioni ed esperienze. Questa è stata la sfida originaria dell’Associazione che, già al momento della sua nascita, si era comunque posta come obiettivo quello di aprirsi ad altre aziende che credessero nella valorizzazione del proprio patrimonio storico.

Quali sono i settori che hanno maggiormente aderito al progetto?

La ricchezza di Museimpresa consiste nell’eterogeneità dei suoi associati: abbiamo una visione ampia e variegata, non focalizzata quindi sulle peculiarità dei singoli settori merceologici. Nel voler però tracciare – supportati dai numeri – un profilo delle aziende associate, sicuramente possiamo affermare che la maggioranza appartiene al settore alimentare (soprattutto beverage), a quello dei motori e a quello della moda/design.

Valorizzare il progetto d’impresa e il rapporto con il territorio: quali utenti hanno maggiormente apprezzato l’idea (studenti, turisti, altre imprese…)?

Qualche anno fa Museimpresa ha pubblicato, in collaborazione con il Touring Club, una vera e propria guida turistica su musei e archivi d’impresa, una decisione che rispondeva fondamentalmente a due esigenze: da una parte sottolineare il forte legame che queste strutture hanno con il territorio di riferimento e dall’altra far capire come i musei e gli archivi d’impresa – da un punto di vista turistico i primi “fisiologicamente” più dei secondi – siano mete molto affascinati non solo per gli appassionati di turismo industriale. Come tali sono state e sono vissute dalla comunità locale e in modo particolare dal mondo scolastico che da sempre si dimostra particolarmente sensibile a questo fenomeno.

Quali sono stati i principali riscontri da parte delle aziende che fanno parte dell’Associazione? Aderire è utile e in quale misura?

Come già accennato, prima della nascita di Museimpresa, mancava un elemento che raccogliesse le singole esperienze e consentisse di stabilire un vero dialogo tra queste realtà. In questi dieci anni è stata fatta molta strada anche se sui musei e archivi d’impresa c’è ancora molto da dire (e da fare): a questo servono, ad esempio, gli appuntamenti annuali che l’associazione organizza per i propri associati su argomenti ritenuti di volta in volta prioritari.

Bisogna inoltre ricordare la ricaduta in termini di visibilità che ottiene un museo o un archivio associandosi a Museimpresa, soprattutto durante la Settimana della Cultura d’Impresa.

In quale direzione si sta muovendo prevalentemente l’Associazione?

Diversi sono gli ambiti strategici su cui sta lavorando l’Associazione negli ultimi anni. Sinteticamente, le nostre attività sono da una parte rivolte al grande pubblico e, quindi, genericamente indirizzate alla diffusione della cultura d’impresa e alla valorizzazione, attraverso iniziative mirate dei valori e dei saperi della migliore imprenditoria del nostro Paese; dall’altra sono rivolte a sensibilizzare gli imprenditori sulle potenzialità che il lavoro sulla memoria storica rappresenta come leva strategica per la crescita futura delle aziende. Chiaramente poi una parte rilevante del nostro lavoro è rivolto a consolidare le partnership strategiche con le istituzioni pubbliche e private, e anche a mantenere un confronto attivo con l’Europa sui temi della valorizzazione della memoria storica delle imprese.

A proposito di Europa, esistono progetti simili oltralpe e nel mondo? Come collaborate/vi rapportate con questi?

Possiamo affermare con un certo orgoglio che pochi Paesi possono contare su una struttura a rete come la nostra. Proprio per approfondire la conoscenza reciproca e verificare la consistenza del fenomeno all’estero, Museimpresa ha organizzato, già negli anni passati, degli appuntamenti con musei e archivi d’impresa europei e ciò ci ha permesso di comprendere come all’estero ci si muova ancora prevalentemente attraverso l’iniziativa imprenditoriale singola.

Cosa vi aspettate dai prossimi 10 anni?

Ci rendiamo conto che l’Associazione sta diventando realmente un punto di riferimento autorevole per gli imprenditori intenzionati a creare un museo e/o un archivio all’interno della propria azienda; negli anni, infatti, si sono molto intensificati i contatti con gli imprenditori che, possedendo materiali, oggetti e documenti di valore relativi all’azienda, si rivolgono a Museimpresa per chiedere un supporto nella eventuale creazione e gestione di queste strutture. Speriamo quindi di ottenere una crescita non solo in termini di numero di associati ma anche di realtà imprenditoriali che acquistino consapevolezza rispetto all’importanza di investire sul proprio patrimonio storico.

Fare in modo che un pubblico più ampio conosca i musei e gli archivi d’impresa è sicuramente un altro obiettivo dell’associazione per i prossimi anni: vorremmo che questi spazi venissero vissuti non solo come luoghi che conservano la storia dell’impresa ma anche come ambienti in cui rivivere parte della nostra storia. E non perdiamo di vista l’Europa…..

Qual è il rapporto con la Settimana della Cultura d’Impresa?

Strettissimo. Proprio quest’anno la manifestazione, promossa da Confindustria, compie – come noi – 10 anni di vita (Culture e comunicazioni d’impresa, 21-28 novembre). E questi 10 anni li abbiamo trascorsi insieme. Museimpresa, grazie anche al sostegno attivo di Assolombarda che continua a credere in questo progetto, ha sempre collaborato – e ancora collabora – all’ideazione e all’organizzazione di molte delle iniziative in calendario dando così un contributo importante, anche a livello di contenuto, a questo importante appuntamento annuale.

di Barbara Carbone