Dal 10 giugno al 10 settembre 2017 Astana ospiterà l’Esposizione Internazionale. Un appuntamento fondamentale, utile per incrementare gli investimenti da parte di multinazionali.
Appena spenti i riflettori su Expo Milano 2015, si concentra l’attenzione su Astana, la capitale kazaka: la città a cavallo tra Europa e Asia ospiterà infatti, nel 2017, l’Expo Internazionale dal titolo Energia del Futuro. Un appuntamento importante per Astana e l’intero Paese che, dalla metà degli anni Novanta, è in continua crescita economica e in continua espansione. Non a caso, proprio per rendere fruibile anche per il futuro le istallazioni di Expo 2017, si sta lavorando in una delle zone periferiche in prossimità dell’aeroporto, in questo modo sarà possibile trasformare quasi l’intera area – circa il 90% degli edifici – in un nuovo quartiere urbano. Un valido progetto architettonico – vinto da Adrian Smith e Gordon Gill Architecture – di integrazione sociale, con spazi riservati alla ricerca, al lavoro e alla popolazione. Expo 2017 diventerà la “prima città frutto della Terza Rivoluzione Industriale” in cui l’energia utilizzata sarà prodotta dagli stessi edifici.
Questa vetrina si mostra da subito ambiziosa anche nei numeri: uno spazio di circa 25 ettari di terreno, un calendario ricco di eventi e iniziative tutti indirizzati alla riduzione dell’inquinamento, dell’emissione della Co2 e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, 100 paesi partecipanti e la stima di circa 5 milioni di visitatori.
Il Kazakhstan si sta trasformando in un Paese adatto per fare importanti investimenti, sia in previsione del 2017, sia in previsione di un futuro più a lungo termine. Su questo aspetto gioca un ruolo fondamentale l’alto potenziale ambientale considerando che, assieme ad Australia e Canada, è uno dei primi paesi al mondo per terreni arabili. A ciò si lega anche il fiorente mercato di esportazione di farina e di circa 8 milioni di frumento, 2 dei quali destinati all’Unione Europea.
di Redazione