Si chiama Azumi Setoda il palazzo costruito sull’isola di Ikuchijima, in Giappone, recentemente restaurato dall’architetto Shiro Miura. L’idea alla base del progetto di rivisitazione dei ryokan sta conquistando il mondo occidentale: adatti al viaggiatore smart, mantengono intatta la tradizione architettonica e soprattutto il concetto di armonia giapponesi.

I ryokan sono delle tradizionali locande giapponesi nate durante il periodo Edo (1603-1868), il cui stile è rimasto pressoché immutato nel tempo. È molto diverso dal classico albergo a cui siamo abituati noi: il servizio è estremamente personalizzato e tutto è curato nei minimi dettagli.

A seguito dell’onda culturale nipponica che ha invaso l’Occidente, Italia compresa, molti turisti hanno espresso il desiderio di poter provare l’esperienza del ryokan sulla propria pelle. Ecco perché molti ryokan iniziano a essere ristrutturati e adattati alle esigenze del turista straniero. È il caso di Azumi Setoda, uno storico palazzo dell’isola di Ikuchijima, sul lato in cui il mare è solitamente più calmo, che bilancia perfettamente tradizione e modernità per andare incontro alle esigenze del viaggiatore contemporaneo.

Come in ogni ryokan che si rispetti, la struttura presenta spazi aperti dove poter conversare con gli altri ospiti, ma anche zone private dove potersi rilassare in solitudine. Il palazzo offre addirittura un’area allestita per la meditazione, che trae ispirazione dall’antico concetto di yohaku – blank space, uno spazio che viene appositamente lasciato vuoto e che rappresenta un momento di pausa o un punto di partenza. L’assenza di parole, di forme, di materiali permette l’accesso alla profondità del nostro essere, tirando fuori quello che è nascosto dentro di noi. Per creare un collegamento tra l’area comune e quella privata, ogni ospite del ryokan ha diritto a un giardino privato, uno spazioso balcone o, addirittura, a entrambi.

Anche la scelta dei materiali è stata pensata nei minimi dettagli: Miura ha scelto di utilizzare il legno, la pietra e la terra, tutti esclusivamente provenienti dal Giappone. L’arredamento è stato fatto su misura da Doi Mokkou, un artigiano locale specializzato in legno, seguendo il concetto giapponese di armonia, che pervade ogni angolo del ryokan e che crea un equilibrio tra tutti gli spazi della struttura.

Un concetto che in Giappone si percepisce praticamente ovunque e che si manifesta in ogni aspetto della vita quotidiana: dall’arredamento alla cura della persona, dall’architettura al cibo. Spesso viene confuso con il culto dell’estetica, ma per i giapponesi è qualcosa di diverso: l’armonia è certamente attenzione alla bellezza, ma mai fine a sé stessa. L’attenzione, infatti, è posta non sulla forma, ma sulla sostanza. E questo è sicuramente uno dei punti chiave di una delle ultime pubblicazioni di Trenta Editore: “Nipporivelazioni gastronomiche” di Elisa Nata. Un viaggio all’interno dei sapori della cucina tradizionale giapponese, dove ogni ingrediente, ogni strumento, ogni rito ha un significato naturale e profondo di armonia.

Camilla Riccadonna