Nuovi talenti digitali crescono

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30 giugno 2013

Seguendo il suo istinto comunicativo Melissa Woolford ha creato la galleria Nous. Che è anche uno studio e una casa editrice situata nel cuore di Londra. Il suo scopo: promuove giovani creativi emergenti

La passione per le forme, l’architettura e il design ha spinto Melissa Woolford a lasciare New York dove si è laureata e a trasferirsi a Londra per lavorare con l’architetto Zaha Hadid. Nel 2007 incontra il professor Paul Coates e l’architetto Christian Derix, fondatore dello studio Aedas Architects e decide di realizzare il suo sogno: aprire la Nous Gallery. Ovvero un  luogo dove le arti si incontrano per sperimentare e proporre nuove forme di creatività. La galleria, che si trova nel quartiere di King Cross, intende promuovere i giovani talenti facendo in modo che ognuno possa sentirsi in galleria come a casa propria. Il nome stesso voluto da Melissa Woolford fa rima con ‘house’, casa per l’appunto, un suono familiare e un significato particolarmente profondo. “Non è una semplice galleria – dice Melissa – ma è una sorta di comunità dove si trovano uno spazio per esposizioni e uno studio per gli artisti e designer che vogliono lavorare qui. Siamo anche una piccola casa editrice: pubblichiamo, infatti, cataloghi e monografie”.

La Nous Gallery non si può quindi catalogare in modo preciso. Una particolare attenzione della Gallery è da sempre indirizzata verso l’arte digitale e l’utilizzo delle moderne tecnologie applicate alla creatività e all’architettura: secondo la Woolford i giovani artisti si stanno muovendo alla ricerca di un’arte che sia più rappresentativa dell’era in cui stiamo vivendo, dove l’informazione e la comunicazione di massa hanno una forte incidenza sulla vita di tutti i giorni. Senza dimenticare che essere un architetto oggi significa anche creare strutture, spazi e situazioni che possano essere modificati e interagire con i soggetti cui sono destinati.

“Il significato di ogni mostra della galleria – afferma Melissa – è quello di esprimere la scienza, la matematica, la filosofia in forma grafica; non a caso l’esibizione inaugurale della Galleria ha voluto esplorare l’espressione visuale di un algoritmo”. Per riuscire nel suo lavoro la galleria ha ottenuto molte sovvenzioni relativamente alla stampa di opere digitali e agli spazi esterni che usa per il sito internet e la produzione video; tutte le altre spese inerenti alle mostre sono invece completamente a carico dei fondatori. Una cosa insolita che Melissa spiega solo con la passione: “Ovviamente il nostro progetto nasce con l’idea di vivere con i proventi della galleria, ma non è solo la possibilità di guadagno ad averci spinto in questa impresa, desideriamo, prima di tutto, far conoscere i creativi in cui crediamo e che affidano a noi le loro opere”.

www.nousgallery.com

di Benedetta Bagni

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