Questo dicembre finora poco freddo suscita più di altre annate la voglia di neve, ghiaccio e tutte quelle piccole cose che solo in inverno si possono vedere, vivere e creare.
Uscendo dai noiosissimi discorsi sul Natale (chiaramente e consciamente rientro tra i Christmas intolerant), mi approccio volentieri a quelli che sono dei progetti di design scolpiti nel ghiaccio.

A cominciare dall’ormai ‘classico’ Icehotel di Jukkasjärvi, nell’estremo nord della Svezia. Edificato con blocchi di ghiaccio, neve compattata e intelaiature di acciaio, è operativo ogni anno da gennaio ad aprile: si rinnova puntualmente nelle forme e negli spazi dal 1991, coinvolgendo un centinaio di persone, la metà dei quali designer. Al suo interno, Icebar by Icehotel è ormai un marchio di franchising mondiale.

Per gli amanti delle favole e delle sculture, il Belgio può rappresentare un’ottima meta. Lo Snow & Ice Sculpture Festival di Bruges si tiene in pieno centro tra novembre e gennaio e svela la maestria degli scultori attraverso le ambientazioni e i personaggi di fiabe e saghe: dai classici Disney a Harry Potter, dai nuovi Pixar a Il Signore degli Anelli.

Ma per chi vuole pensare ancora più in grande, la provincia cinese dello Heilongjiang, al confine con la Siberia, è senza dubbio la destinazione più accattivante. L’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival dal 1983 rappresenta un tributo per l’ice e il lighting design. Ogni anno dal 5 gennaio viene costruita una vera e propria città di ghiaccio: torri, palazzi, ponti e strade, che durante il giorno scintillano trasparenti, ma di notte trionfano esaltati dalle luci a LED.

Se, tuttavia, freddo e ghiaccio vi fanno piacere solo in estate, potete aspettare qualche mese e più banalmente andare alla ricerca del ghiacciolo Nuna, nato tempo fa dalla collaborazione tra i designer Manu Kumar e Stefan Gendl e lo chef Heiko Antoniewicz.
Per apprezzare freddo, forme sqadrate e gusti insoliti proprio quando fanno più piacere.

Simona Scibilia