CalorArt, l’oggetto che porta con sé la bellezza di un’opera d’arte oltre a trasmettere energia e armonia attraverso la cromologia e l’acqua ‘informata’
Un’opera d’arte che propaga luce e calore non solo come “oggetto di arredo e di design” ma secondo quanto ispirato dalla cromologia, una parte della medicina naturale basata sullo studio degli effetti che i diversi colori hanno sulla psiche. È quanto esprime calorArt, un’idea nata dalla mente di Antonio Petracca e, successivamente, rielaborata e supportata da un team di esperti e di professionisti. Un’opera d’arte retro illuminata, costituita da elementi modulari in acciaio, che delimitano i pannelli frontali di vetro temperato sui quali sono riprodotte, con tecnologie di stampa digitali, immagini e colori. CalorArt non si limita a propagare solo calore ma lo fa generando una sensazione generale di benessere: una vera e propria novità che sta suscitando interesse e curiosità su più fronti.
“Il progetto di calorArt è nato nel 2013 come termo-arredo – racconta Antonio Petracca, l’ideatore -, ha subito riscontrato parecchi consensi tra gli operatori dell’interior design ma… sapevo che c’erano ancora diversi aspetti che potevano essere migliorati”.
L’anno della svolta è il 2018 quando, al fianco di Petracca, Andrea Flavi (manager di fama internazionale nel settore della moda e non solo) ne rivede l’immagine generale, cambiando il concetto di base; tutto ciò assieme a un team importante di professionisti.
“Se oggi il mio iniziale progetto riscontra successo lo devo anche alla mano di Carlo Busetti, amico e artista che ‘realizza il decoro’ in digitale, ciascuno in soli 33 esemplari – continua Antonio Petracca -; le opere seguono i principi della cromologia, concentrandosi sugli effetti emotivi che le diverse tonalità hanno sulla psiche umana, con il fine ultimo di recuperarne l’armonia interiore”. Un oggetto prezioso, con la possibilità di personalizzare ciascuna opera tenendo conto delle singole caratteristiche dell’acquirente.
“CalorArt propaga, all’occorrenza, calore attraverso una resistenza elettrica e con un circolatore per scambiare l’acqua tra i vari moduli – spiega Petracca -. È funzionante, in totale autonomia, collegandolo a una normale presa di corrente. In aggiunta all’importanza dei colori c’è un altro aspetto da considerare, ossia l’acqua, elemento primordiale in grado di dare energia”.
Tutto ciò attraverso studi e analisi effettuate da ricercatori di fama internazionale che stanno svolgendo attività ‘sull’acqua informata’ di calorArt. “L’acqua sembra variare e mutare la struttura dei suoi cristalli in base alle informazioni alle quali è esposta, compresi stimoli sonori, musica, immagini e vibrazioni… tutto ciò crea una memoria nell’acqua medesima che, una volta ritrasmessa, permette di mantenere o ritrovare equilibrio e benessere”. Conclude Petracca.
Un progetto sul quale investire non solo per il mercato italiano ma anche per quello estero, pronto per essere presentato ufficialmente nel primo trimestre del 2020 con una testimonial d’eccezione, l’attrice Cristina Sarti.