Circa 4 anni fa Stefano Cecchi, il trombettista di una nota band di Roma, ha deciso di affiancare alla sua passione per la musica quella per il biologico. Lo si può trovare nel Mercato Centrale di Valencia tra uno squillo di tromba e ottimi prodotti a Km zero.
Una storia fatta di passione e di sani principi, tutta naturale, per dirla in poche parole. Tutto parte dalla voglia di fare musica con la nascita, nel 1981 a Roma, della Banda Bassotti per continuare, dopo il primo decennio del 2000, nella bella Valencia. Stefano Cecchi, trombettista della nota band romana, prosegue a fare musica ma qui, nella città spagnola, la lega a una sensibilità per il biologico. Attenzione che, assieme alla sua compagna Lorena Fababu, ha concretizzato in A Granel, una fiorente attività commerciale nel cuore del Mercato Centrale di Valencia, alzando a tutto volume l’importanza dei prodotti bio all’interno della vita e dell’alimentazione di tutti.
Da musicista a cultore del mondo sano e naturale: da dove nasce l’idea di dedicarsi a un “progetto bio” nel cuore di Valencia?
L’idea è nata circa 4 anni fa. Precisamente quando io, la mia compagna e le nostre figlie, abbiamo deciso di ritornare a Valencia, città natale di Lorena, dopo 8 anni passati a Roma. Da sempre siamo consumatori di prodotti biologici e questa città spagnola ha una grande sensibilità verso l’argomento. Ci siamo subito messi in contatto con Kique Navarro, carissimo amico e il primo agricoltore bio di Valencia. Grazie al suo aiuto abbiamo preso i contatti con piccoli produttori del territorio, quelli con i quali lavoriamo ogni giorno, ci siamo “ritagliati” il nostro spazio all’interno del Mercato Centrale della città… ed eccoci qui! Da 3 anni gestiamo A Granel, il nostro negozio, con grande soddisfazione. Questo lavoro mi permette poi di conservare e praticare anche la mia prima passione, ossia la musica, dalla quale non riesco e non voglio staccarmi.
A Granel uno dei tanti gioielli alimentari all’interno del Mercato Centrale della città, come si differenzia dagli altri?
I motivi che rendono la nostra attività diversa sono molti ma sostanzialmente molto semplici e concreti. A Granel si occupa solo di bio, vende prodotti a km zero coltivati da piccole aziende locali, diamo la possibilità di acquistare prodotti sfusi, in base alle necessità del consumatore, facendo attenzione anche allo spreco; A Granel significa infatti “sfuso” e partiamo proprio dal significato del nome per vendere olio, vino, mistela e alimenti valenciani in genere. Al commercio affianchiamo anche il riutilizzo dei contenitori in vetro, abbassando ulteriormente i residui e gli scarti e puntando sulla sostenibilità: siamo una piccola realtà ma vogliamo dare il nostro contributo.
Un italiano che ha deciso di vivere e lavorare in Spagna: passione, amore o attenta previsione di business?
A dire il vero la mia decisione è stata influenzata da molti fattori e, di sicuro, la visione di un mercato in crescita come quello inerente al biologico e il piacere di vivere con la famiglia in una città così bella, sono la ciliegina sulla torta. Qui la qualità della vita è ottima, senza tralasciare poi il clima e la facilità con la quale ci si sposta da un posto all’altro. Insomma, un cambiamento radicale rispetto ai complessivi primi 40 anni vissuti in una grande metropoli come Roma.
Come si comportano i consumatori spagnoli difronte ai prodotti bio? Sono attenti?
A Valencia la clientela è molto sensibile e “fedele” ai prodotti biologici! Avendo poi anche la possibilità di incontrare e trattare con molti turisti ho il vantaggio di farmi un’ampia visione sui differenti atteggiamenti. Sicuramente olandesi e tedeschi sono tra i più attenti consumatori del bio. Gli italiani variano da regione a regione, quelli del Nord sono più sensibili e curiosi, pronti a fare “nuove esperienze”.
Quali sono i prodotti che vendi di più e quelli più richiesti?
A Granel offre una buona scelta e una buona varietà di prodotti. Tra quelli più acquistati e richiesti sicuramente olio e vino, seguono poi anche miele, zafferano, riso e marmellate di ogni genere.
Cosa vorresti portare a Valencia del commercio alimentare italiano e viceversa?
Italia e Spagna sono due paesi meravigliosi che si affacciano sul Mediterraneo. Dal punto di vista culturale e gastronomico hanno molti punti in comune come frutta, verdura, vino e olio. Sicuramente il trasporto e la burocrazia vincolano molto il mercato e, in alcuni casi, si è costretti ad alzare i prezzi. Eccezione fatta per gli aspetti commerciali, in Italia porterei senza dubbio il famoso Prosciutto Iberico, gli oli locali e alcune varietà di vini e uve autoctone come la Monastrell, la Garnatxa e il Macabeo. Dall’Italia invece porterei le piccole produzioni di pasta artigianale, i formaggi e anche i nostri vini, soprattutto quelli prodotti con le uve autoctone regionali. Uno scambio e un gemellaggio di eccellenze assolute.
di Maddalena Baldini
fotografie di Leonardo Cairo