SVELTI, USCITE IN FRETTA DAL SUPERMERCATO

Taste by Taste
18 luglio 2013

C’è una cosa che il giornalista e professore di Berkeley, Michael Pollan, non riesce proprio a spiegarsi: perché passiamo il nostro tempo davanti ai programmi di cucina, invece di metterci dietro ai fornelli a cucinare? Per convincerci che sarebbe il caso di lasciare sul tavolino il telecomando e prendere in mano una pentola, Pollan ha appena pubblicato il suo settimo libro Cooked: A Natural History of Transformation (The Penguin Press), la cui recensione la trovate su Leifoodie. Qui, invece, mi piace riportare alcuni tra gli arguti, utili e simpatici precetti che il nemico dell’industria alimentare americana aveva dato in un altro dei suoi volumi, il Breviario di resistenza alimentare. 64 regole per mangiare bene (Bur Biblioteca Univ. Rizzoli). Da tenere a mente tutte le volte che si entra in un supermercato per fare la spesa o ci si trova nei pressi di un fast food.

Consiglio n.1:Evitate cibi con ingredienti che un bambino di terza elementare non riuscirebbe a pronunciare o che la vostra bisnonna non riconoscerebbe come cibo”. Il concetto è chiaro ma facciamo un esempio: siete davanti al banco dei latticini e siete tentati di acquistare un tubetto di yogurt Go-Gurt? (In Italia, a dire il vero, il Go-Gurt non è ancora arrivato, ma in America esiste e se è vero che noi ereditiamo tutto quello che arriva da lì … ). Chiedetevi se vostro figlio sarebbe in grado di pronunciare alla perfezione la parola composta ‘Go-Gurt’ e domandatevi cosa penserebbe la vostra nonna o bisnonna di questo tubetto colorato: probabilmente, lo scambierebbe per un tubo di dentifricio, di quelli alla fragola per i piccoli. Ecco, allora non compratelo. Perché contiene additivi chimici e derivati del mais e della soia. Perché in alcuni casi le confezioni di plastica di questo genere di prodotti sono potenzialmente tossiche. E perché i cibi frutto di processo industriale vengono progettati a tavolino, con lo scopo di farci mangiare di più, introducendo sapori che ci piacciono (il dolce, il grasso, il salato).

Consiglio n.2: “Al supermercato, restate in periferia, ed evitate il centro. E in ogni caso, andatevene prima che potete”. Ebbene sì, al supermercato la periferia è più sicura. Perché furbescamente i prodotti dell’industria alimentare si sono accaparrati le corsie centrali, mentre le cassette di cibi freschi, come le verdure, gli ortaggi, la carne, il pesce, i latticini se ne stanno meste meste tutt’intorno alle pareti.

Consiglio n.3: “Evitate prodotti alimentari che vantano benefici per la salute”.
Perché solo i grandi produttori hanno i mezzi per far approvare le cosiddette ‘proprietà’ dei loro prodotti dalla Food and Drug Administration. Vi ricordate la margarina, uno dei primi prodotti industriali a proporsi come sostituto più sano del cibo tradizionale che voleva rimpiazzare (il burro)? Col tempo si è rivelata piena di grassi idrogenati. Un ingrediente da infarto.

Consiglio n.4: “Se ha lo stesso nome in tutte le lingue del mondo (Big Mac, Cheetos, Pringles…) non è cibo”.

Consiglio n.5: “Non disdegnate i pesciolini azzurri”. Come dice un proverbio olandese: “A un paese con molte aringhe non servono molti dottori”.

Simona Carletti
@SimonaScarlett

Lascia un Commento