Francesco Di Candio è un giovane creativo che ama i concetti di movimento e pluralità. Nonostante i tempi, è deciso a rimanere in Italia per costruire il suo successo. E ce la sta facendo. Punto di partenza per realizzare il sogno: la sua casa-studio … e una libreria.
Fdc sono le iniziali di Factory Design Concept, “lo studio più piccolo e semplice di Torino, probabilmente d’Italia”, ma sono anche le prime lettere che compongono il nome del suo fondatore: Francesco Di Candio. Il giovane designer pisano, 27 anni non ancora compiuti, ha ufficialmente iniziato la sua attività nel gennaio del 2012, dopo aver portato a termine gli studi dapprima a Firenze e successivamente proprio nel capoluogo piemontese presso lo Ied. “Attualmente lo studio coincide con la mia casa – spiega Di Candio –. È composto da me, ma anche da molti altri collaboratori e amici che a rotazione mi danno un mano, ed è per questo che io preferisco parlare sempre al plurale. Il nostro è un tentativo di approccio multidisciplinare, che abbraccia design, comunicazione e web”. E per una professione che fa della creatività e della vitalità intellettuale il suo punto cardine, non poteva esserci città più adatta nella quale iniziare quest’avventura. Torino infatti è la patria di personalità monumentali nel campo del design, basti pensare a nomi quali Giugiaro o Bertone, che rappresentano uno stimolo costante. “Nonostante tutto, io credo nel valore del rimanere in Italia – afferma Di Candio, in controtendenza con l’umore nazionale –, perché se si vuole veramente esportare il ‘made in Italy’ non si può non realizzarlo fisicamente qui, dove si respira quel “profumo” che rappresenta una fonte di ispirazione”. Un’ispirazione che per il giovane designer arriva da tutto ciò che lo circonda, anche un dettaglio insignificante. “Mi piace il concetto di movimento – spiega –. Anche qualcosa di statico può essere bello, ma preferisco un oggetto che riesca ad adattarsi all’ambiente circostante”.
Proprio il movimento e la modularità sono le due parole d’ordine che caratterizzano la libreria “seDiCi”, ideata da Factory Lab, il “reparto” di autoprogettazione dello studio: è formata da 16 cubi, le cui facce si incastrano con la facilità di un puzzle, senza bisogno di viti, realizzati in compensato di betulla, verniciati e lucidati a mano. “Mi sono ispirato al mio iter personale fatto di diversi traslochi – racconta Di Candio – e se avessi comprato un mobile che si adattava solo a una determinata stanza, non avrei potuto riutilizzarlo in altre case”. Per festeggiare l’ottimo successo della prima serie, composta da 16 pezzi tutti già venduti, è in fase di realizzazione un’edizione speciale decorata dall’artista torinese Luca Isola, che sarà presentata all’evento Paratissima, in programma a Torino dal 7 all’11 novembre.
Di Luigi Piscitelli