In due, alla conquista della Costa Azzurra

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15 maggio 2010

Il designer Pillet e l’imprenditore Kalaidjian dopo il successo dell’Hotel Sezz a Parigi replicano. Questa volta sbarcano a St Tropez. E lanciano un resort che dialoga perfettamente con la cultura della regione.

Ci sono voluti circa 2 anni e mezzo per la progettazione e 13 mesi per la sua realizzazione, ma alla fine il risultato è senza dubbio sorprendente. Dopo il successo ottenuto con l’Hotel Sezz di
Parigi, inaugurato nel 2005, la “premiata ditta” Shané Kalaidjian-Christophe Pillet – il primo proprietario, il secondo designer – si è lanciata in una nuova sfida, spostandosi dalla Ville lumière alle coste meridionali della Francia. “Non stiamo cercando di riprodurre il concetto “parigino” a Saint-Tropez – spiega Pillet –. In realtà siamo entrambi come degli scrittori che cercano di raccontare due storie profondamente differenti. L’Hotel Sezz Paris è una storia urbana, mentre il secondo volume è una storia di vacanza. L’unico punto in comune è che siamo gli stessi autori, con lo stesso stile e la stessa visione”.
Situato in un parco alberato a pochi minuti dalla spiaggia, l’Hotel Sezz Saint-Tropez, inaugurato lo scorso giugno, cerca di prendere ispirazione dalle più autentiche ricchezze della zona: dalla brezza marina, alla qualità delle luci del Mediterraneo, passando per l’azzurro del mare e i campi di lavanda.
L’architetto Jean Jacques Ory ha utilizzato materiali costruttivi tipici della zona, al fi ne di creare un resort contemporaneo che dialoghi idealmente con la cultura della regione costiera. Al posto dei muri di pietra e dei tetti di tegola, dal punto di vista architettonico, luce e aria sono le parole chiave. Interi muri di vetro e fi nestre sovradimensionate sono dislocate generosamente in tutta la struttura, in modo da controbilanciare la “pesantezza” degli altri materiali.
“Avevo in mente un hotel che corrispondesse a quanto avevo visto in Asia – racconta Kalaidjian – Un posto dove regnano delicatezza e serenità, dove eleganza e raffi natezza fossero la regola. Il Sezz Saint-Tropez è un santuario del benessere complementare ai doni della natura, come la luce, l’aria e il vento”. Sui costi di realizzazione, il proprietario originario di Beirut preferisce non rispondere,
trincerandosi dietro un signifi cativo “a lot”. E non è difficile immaginare che l’investimento debba effettivamente essere stato consistente, guardando alle 37 camere costruite a livello del giardino e raggruppate attorno alla piscina principale. In totale, cinque bungalow da 30 mq, 30 suite da 40 mq e, per i più esigenti, due ville da 90 mq, i cui interni ricordano i colori tipici degli anni Cinquanta, un misto
di bianco, grigio chiaro, marrone scuro, azzurro e zafferano. Tutti i mobili e gli oggetti sono stati disegnati da Pillet per diversi brand italiani e americani. Ad esempio, gli impianti luminosi sono stati creati da Mazzega e Oluce, gli elementi dei bagni sono stati fatti a mano da Fantini, i lavandini da Boffi e le sedie da Emeco. Non mancano poi diverse chicche, come il ristorante “Colette” e il Dom Pérignon Bar (vedere box), il campo da polo (di cui il proprietario è appassionato), oltre a poter usufruire di un personal assistant, che accoglie gli ospiti sin dal check-in, al posto della tradizionale reception.
Diverse sono infi ne le misure eco-sostenibili, a partire da un sistema di riutilizzo dell’acqua piovana, l’uso della tecnologia led in tutta la struttura e il trasporto mediante navette elettriche.
A questi si aggiunge il parcheggio posizionato sotto alberi di eucalipto, che ‘assorbono’ al meglio il monossido di carbonio, e un programma di riciclo di sapone e acqua.

di Luigi Piscitelli

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