Che una struttura privata accolga opere d’arte è cosa non comune certo, ma sicuramente già sperimentata nel tempo e in molti luoghi; diverso è il discorso di un imprenditore fortemente legato al suo territorio che, oltre a ideare uno spazio unico nel contesto paesaggistico, proprio per valorizzare la regione e la sua vocazione all’ospitalità, ha avviato una collaborazione non con un singolo artista, ma con l’Associazione di Gallerie d’arte moderna e contemporanea Confcommercio Ascom di Bologna per dare vita a un progetto di ben più ampio respiro.
Un’esperienza innovativa in Italia dove spesso e volentieri trovare punti d’accordo per la costruzione di progetti comuni non è affatto semplice, soprattutto quando si esplora un campo come quello dell’arte: coadiuvati da galleristi e curatori che insieme alla proprietà di Palazzo di Varignana hanno scelto opere e spazi in cui esporre, sei artisti (Girolamo Ciulla, l’orMa, Luca Lanzi, Mario Madiai, Piero Pizzi Cannella e Ayano Yamamoto) hanno impreziosito il giardino, la Spa e gli ambienti comuni del Resort inaugurato lo scorso ottobre 2013 sulle colline bolognesi. Con il risultato di regalare agli ospiti di ogni parte del mondo una duplice esperienza: godere di una struttura costruita nel pieno rispetto ambientale in un’area particolarmente vocata per il turismo (basti pensare alle molte attrattive del territorio oltre a Bologna: Ravenna, Rimini, San Marino, Modena), ma soprattutto conoscere artisti legati al territorio e già noti sul mercato attraverso le loro opere, ma anche i molti appuntamenti programmati nel corso dei mesi. A Palazzo di Varignana fino al prossimo 13 settembre ci sarà infatti la possibilità di incontrarli, approfondendo le loro tecniche e storie, e acquistarli: perché non c’è nulla di meglio che valutare un artista toccandolo con mano, collocato in uno spazio vivo come quello di un Resort (o di una casa) e non semplicemente esposto alle pareti, spesso anonime, di una galleria.
E’ la stessa presidente dell’Associazione Gallerie d’arte moderna e contemporanea, Patrizia Raimondi, a spiegare l’origine del progetto: “le opere sono state selezionate per dare vita a una installazione diffusa negli spazi del Resort e degli edifici immersi nel parco, pensandole in un nuovo rapporto opera/spazio in cui dentro e fuori, architettura e natura vivano una particolare armonia”.
di Barbara Carbone
