La comodità innanzitutto!

DIRE.FARE.CREARE | Senza categoria
30 gennaio 2014

Può una poltrona risultare più trasgressiva di una delle (attuali) più provocatorie icone pop? La sfida è ardua e, senza offendere nessuno, per quanto mi riguarda sono pronta a decretare subito un pareggio. The Binary Chair, parte della Binary Collection di Benjamin Rollins Caldwell, è trasgressiva almeno quanto la cantante che l’ha scelta come complemento di arredo sul palco per il suo Artpop tour: Lady Gaga.

E se la superficie della poltrona è ricoperta da un mix di schede madri, chip per computer, schermi LCD, dischi rigidi e viti per lamiere, i cuscini sono realizzati da un intreccio di cavo a nastro e cavi ethernet. Materiali di riciclo elettronico, seconda mano e improbabile utilizzo quando si pensa a qualcosa di comodo.
Certo, seguendo le logiche del marketing, il designer americano non avrebbe potuto avere una testimonial più azzeccata per dare visibilità alle proprie creazioni.

Tra le sue poltrone più estrose ci sono Capped Out Chair, un’elegante intelaiatura su cui sono stati sistemati centinaia di tappi di soda di ogni marca e colore, American Pipe Dream Chair, un intreccio di tubature in rame che richiama i vecchi screensaver e accoglie una seduta in finta pelle bianca, e The Celebration Chair, una poltrona di figurine topper in plastica assemblate una accanto/sopra l’altra per un insieme caotico e celebrativo al tempo stesso. Tutte produzioni di grande estro e impatto visivo.

Resta sottointeso che siano più da collezione che da confortante rifugio nei momenti di stanchezza.

 

Simona Scibilia

 

 

 

 

 

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