Il Gruppo COMO inaugura la sua quindicesima struttura, la prima nel Bel Paese, e investe sulla cucina italiana, confermando lo chef – 1 Stella Michelin – Giovanni Di Pirro per una ristorazione di gusto e di ricerca che deve continuare a parlare la lingua del territorio.
La sua passione per i marchi italiani è sempre stata tale e tanta da farla diventare una vera paladina del nostro paese nel mondo: grazie a lei, nei lontani Anni ’90, sono sbarcati a Londra brand del calibro di Prada e Bulgari, ma anche chef come il grande Gualtiero Marchesi. Una passione che nel 1995 le è valsa la nomina di Cavaliere del Lavoro da parte dello Stato Italiano e, più di recente, l’ha spinta ad acquistare la sua prima struttura alberghiera del Bel Paese: nel 2018 Christina Ong, titolare del gruppo COMO Hotels, ha infatti rilevato il Castello Del Nero, trasformandolo nella sua quindicesima proprietà nel mondo.
Un’acquisizione strategica, potremmo definirla, visto che per la prima volta ha potuto lavorare a quanto di più ‘amato’ (un’eccellenza italiana) nel paese di provenienza: situato a pochi chilometri da Firenze e già trasformato in albergo di lusso dalla famiglia Trotta, il Castello ha subito un completo restyling grazie all’intervento della designer Paola Navone che ha saputo aggiungere un tocco di contemporaneità a un luogo già di per sé straordinario, ma, soprattutto, ha saputo mantenere quell’aura tutta italiana e tanto amata dalla Ong sia nell’accoglienza che nella cucina, elemento chiave del luogo.
“La proprietà ha creduto fermamente nella mia proposta che ha sposato e sulla quale ha investito e continua a investire molto”, racconta Giovanni Luca Di Pirro, executive chef del ristorante La Torre, una stella Michelin dal 2014, e de La Taverna. “Un brand internazionale come COMO che ha saputo prima di altri portare la cucina italiana all’estero, che riconosce la qualità e la personalità di chef molto diversi tra loro, come Micheal Schwartz che cura il Traymore a Miami, la stellata Pim Techamuanvivit, responsabile del Nahm di Bangkok e la brigata di Arzak che da anni coordina le cucine di Ametsa di Londra, non poteva che darmi fiducia e ne sono fiero. Posso contare su un pubblico che mi segue e apprezza i miei piatti da tempo e l’impegno per il futuro sarà quello di accrescere questa base, proseguendo nella mia ricerca personale, ma cercando di inserire anche quello che ‘accade’ nelle altre strutture, a cominciare dai quei principi di sana alimentazione che sono alla base della COMO Cucina Shambhala”, continua Di Pirro.
“In realtà molti dei miei piatti già utilizzano uno stile naturale, dove prevalgono gli ingredienti locali e stagionali, con cotture ‘dolci’ e rispetto delle materie utilizzate: la cipolla ripiena con pecorino e il recente astice blu con mango, rape, pomodoro verde e latte di cocco ne sono un esempio. La sfida sarà ora accogliere i nuovi clienti COMO, europei e internazionali, dando loro un motivo in più per tornare in Toscana: il nostro gusto nel vestire e nell’arredo, il nostro inconfondibile stile di vivere e, ovviamente, anche la capacità di rendere unici e straordinari prodotti gastronomici che il mondo intero già ci invidia.”
di Barbara Carbone