Dopo aver viaggiato sul Venice Simplon Orient Express per raggiungere Londra e aver alloggiato in alcuni tra gli alberghi più particolari della città, eccoci giunti all’ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta di questa magnifica capitale. Destinazione: il Chancery Court Hotel.
Tappa 3: Least but not last. Quando si dice che un modo di dire calza a… pennello! L’ultima tappa di questo insolito viaggio Made in Britain passa niente meno che per una delle chicche storiche di Londra: il Chancery Court Hotel (www.chancerycourthotel.com), sede della Pearl Assurance Company dal 1914 al 1989, prima di diventare nel 2000 un vero e proprio albergo. Una storia lunga e particolare, destinata a non fermarsi tanto presto e soprattutto in modo non tanto ‘sommesso’. La nuova proprietà, guarda caso un’importante famiglia cinese, ha messo di fatto gli occhi e il portafoglio su una struttura le cui potenzialità sono ancora tutte da ‘sfruttare’: se solo si considerano l’ubicazione, nel cuore di High Holborn, la spettacolarità dell’edificio ideato dall’architetto H. Percy Monckton, i dettagli di stile unici al mondo (come la scalinata in marmo di Pavonazzo con tanto di cupola centrale alta 166 piedi) e i sette piani lungo i quali si distribuiscono le camere tutte in fase di completo restyling, è chiaro che il Chancery si presta a diventare uno degli alberghi che passeranno alla storia, e non solo quella inglese. Senza dimenticare che tra un soggiorno e l’altro, la clientela dell’albergo può concedersi, insieme all’alta società inglese, un pranzo o una cena nel prestigioso Pearl Restaurant & Bar (www.pearl-restaurant.com): capitanato dal giovane (e bello) Jun Tanaka, il ristorante offre una cucina fusion innovativa e di grande gusto, in grado di soddisfare anche i palati più sofisticati. Non c’è da stupirsi considerato il pubblico che segue la sua trasmissione, Cooking it, su Channel 4: a voi non resta che iniziare a farvi gli occhi con la ricetta che abbiamo raccolto per Fool e pubblicato nella sezione food o prenotare un weekend (da sogno) in High Holborn!
di Barbara Carbone