Le scarpe da ginnastica simbolo di modernità e di praticità hanno una nuova veste, tutta green ed ecologica. Ecco come le grandi firme del settore attuano un politica di rispetto ambientale senza dimenticare la componente etica
Il numero delle multinazionali e dei famosi brand che mirano a una produzione ecosostenibile è sempre in crescita. E non solo dal punto di vista della logistica e delle attività aziendali: si dà considerazione pure alla produzione effettiva, ossia alla realizzazione di tutti quegli oggetti e accessori che hanno reso un marchio internazionale. Un esempio su tutti è il settore dell’abbigliamento e della moda, nel caso specifico quello delle scarpe, dove parecchi milioni di pezzi oramai sono prodotti in PET, in plastica delle bottiglie riciclata.
La prima ad attuare una linea ecologica di questo genere è stata l’Adidas. Un marchio conosciuto a livello mondiale nel mondo dello sport che ha attuato questa filosofia produttiva andando a recuperare la plastica dispersa negli oceani; un doppio aiuto visto che da un lato non implica l’utilizzo di “nuova materia prima” e, dall’altro, contribuisce a un recupero più massiccio di ciò che maggiormente inquina le acque. Il risultato, a oggi, sono 6 milioni di pezzi venduti, in primis con il lancio della linea UltraBoost Parley, scarpe composte per il 95% da materiale di scarto raccolto nell’Oceano Indiano e per il 5% da altri materiali riciclati. È interessante analizzare i numeri anche da un altro punto di vista: ogni scarpa è la trasformazione di 11 bottiglie di plastica raccolte sulle spiagge e lungo le coste; le 11 bottiglie servono per ottenere il filato utilizzato per realizzare il disegno esterno, gli strati di rivestimento interno e la parte dei talloni. L’obiettivo è quello di adoperare, entro il 2024, solo materiale di scarto.
Sullo stesso progetto, anche Converse ha lanciato una linea di scarpe da ginnastica sostenibili, Converse ReNew Canvas, create utilizzando plastica 100% riciclata, recuperata dai Paesi in via di sviluppo. Le bottiglie sono macinate, sciolte e filate per creare la tela delle scarpe, compresi i lacci e le suole, creando così modelli completamente ecologici e a basso impatto ambientale.
Un’evoluzione significativa che ha visto milioni di tonnellate di plastica prendere nuova vita e nuove forme, dando un notevole supporto alla natura oltre a un giro economico e di fatturato che ha registrato cifre assai positive. Allo stesso modo sarà fondamentale garantire anche l’eticità della produzione affinché, un’idea nata e concretizzata per il benessere generale, non vada comunque a discapito di alcune categorie o Paesi.
di redazione