Ha guidato il suo ristorante per oltre un decennio e oggi ha accettato di dirigere una nuova brigata per una nuova avventura, per rimettersi in gioco e raggiungere nuove vette.
Sembra facile oggi parlare di cucina: basta accendere la televisione e si sprecano i programmi tv, i talk show e gli appuntamenti con critici e chef da ogni parte del mondo. Negare che tutto questo abbia dato una marcia in più al settore sarebbe quanto meno poco credibile, diverso è capire cosa ci sta oltre quei programmi e quegli chef assurti agli onori del pubblico; perché ci sono scelte che, nella maggior parte dei casi, non possono contare sull’audience, bensì solo sulla capacità di rimettersi in gioco, facendo di tutta l’esperienza accumulata un cocktail nuovo e magari migliore dei precedenti. È accaduto a Paolo Bodon, per quasi un decennio alla guida del suo ristorante, l’Osteria Capoborgo di Gavardo, chiamato pochi mesi fa a dirigere la cucina del più piccolo Relais & Chateaux italiano, Villa Fiordaliso (Gardone Riviera).
La famiglia Tosetti, proprietaria della struttura (oltre che di altri alberghi nell’area), per anni legata a un nome di grido della cucina, ha scelto Bodon per dare un cambio all’immagine, creare un menu in grado di stupire i clienti affezionati, ma soprattutto portare sulle rive del lago nuovi appassionati di cucina. E Paolo ha raccolto la sfida, conservando in carta solo pochissimi piatti della tradizione di Villa Fiordaliso; la sua proposta spazia tra i tanti prodotti della zona che insieme a una brigata di grande esperienza ha saputo trasformare in ricette intriganti e di gusto: dalla trota con limone marinato e crema di cavolfiore, al piccione in 3 consistenze; dal foie gras in veste di Ferrero Rocher al limone e liquirizia.
Il tutto accompagnato da un impeccabile servizio (opera di Carlo e Andrea) e da una location da sogno che tuttavia oggi, sempre più spesso, ha bisogno di un’anima golosa per coccolare i propri ospiti e far godere della bellezza del luogo in ogni sua forma. Anche qui però il giusto mix non si ottiene mettendo in palcoscenico un nuovo attore, ma creando dietro le quinte un team e un progetto capaci di confrontarsi quotidianamente con le richieste del mercato.
di Barbara Carbone