Se i locali di misurano in metri quadrati, vale la pena, in questo caso, misurare il nuovissimo Olio, Cucina fresca, in ml… E non per via del nome, come verrebbe da pensare, ma di un’idea che – forse – li porterà lontano.
Difficile non parlare di ristorazione a Milano… sarà per via di Expo o di una moda che dalla televisione, ha contagiato libri, riviste, eventi di ogni genere e tipo, ma soprattutto persone di ogni età, usi e costumi: fatto sta che la città è ogni giorno sulla bocca di tutti per via di un nuovo locale che ha aperto promettendo nuove cucine, nuovi sapori e nuovi format.
Loro, Angelo Fusillo e Paola Totaro di nuovo, in fatto di cucina, non hanno molto perché la loro scelta non era quella di stupire con chissà quale ‘ancora non vista’ proposta: la loro è una cucina tipica, pugliese, fatta con prodotti regionali semplici, con il colore e il sapore di una terra lontanissima dalla Lombardia, ma per loro, entrambi pugliesi, estremamente viva e vicina. E così hanno scelto per il locale: semplice, elegante, con qualche dettaglio, ma senza pretese esagerate; un posto dove è piacevole sedersi, chiacchierare e lasciarsi coccolare dal pescato del giorno, dallo spaghetto aglio, olio, ricci e bottarga o dall’incredibile gelato alle mandorle, sale Maldon e olio (ovviamente).
La loro vera novità (se così possiamo chiamarla) è quella che per altri formati (penso alla ristorazione commerciale) è un obbligo di legge e che invece nella ristorazione più sofisticata, viene spesso messa in secondo piano: l’olio in tavola. Banale? Forse, ma non per chi, come loro, tiene così tanto al prodotto. Perché se è vero che in tavola conta la qualità di ciò che usiamo per condire è altrettanto vero che quella qualità va mantenuta nel tempo e un’oliera aperta non sempre è in grado di garantirlo. Ecco allora che sul tavolo, per ogni commensale, compare una micro bottiglietta da 50 ml di olio, rigorosamente pugliese, da aprire al momento, usare e, come per le migliori bottiglie di vino (dove è prevista la possibilità di farlo) portare a casa se non la si è finita. “Un qualcosa che a Milano non esiste, come se l’olio non avesse lo stesso valore di un vino”, racconta Angelo Fusillo. “Quanto cambia il gusto di una ricetta quando si usa un buon olio? Tantissimo, ecco perché dobbiamo fare in modo che il prodotto venga assaggiato e consumato nelle migliori condizioni”.
Accanto a loro un team di produttori scelti con cura che oltre a fornire i prodotti per il ristorante offriranno a breve anche una selezioni di chicche da acquistare per casa…
Chi lo avrebbe detto che dalla lontana e sicuramente meno ‘mondana’ Puglia potesse arrivare un’innovativa proposta come quella di un ‘oil bag’?
di Barbara Carbone
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