SILENZIO, SI STUDIA NELLA NATURA

architettura | eco design
04 giugno 2013

Si chiama Silence Cube il progetto della classe 3° Architettura del Liceo Artistico Orsoline che si è classificato primo al concorso La MIa città, a pari merito con il progetto del Liceo Scientifico Marconi.

Silence Cube è uno spazio offerto dalle città di Milano, Monza e Lodi ai propri studenti come punto di riferimento per svolgere attività di tipo formativo e ricreativo. Il progetto, ideato da Sara Marino, Ludovica Villa e Costanza Croce della classe 3° Architettura del Liceo Artistico Orsoline si è classificato primo (insieme al lavoro dei ragazzi del Liceo Scientifico Marconi, pubblicato nella nostra playlist video) al concorso La MIa città, contest rivolto ai giovani e organizzato da Assolombarda – Gruppo Merceologico Editoria e Comunicazione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, con l’intento di mettere in luce gli aspetti positivi dei luoghi in cui si vive. Il fine di Silence Cube è la valorizzazione del lavoro studentesco: offre infatti  un ambiente moderno e rilassante, inserito nel contesto verde dei principali parchi cittadini, supportato dalle tecnologie informatiche  in grado di rendere il tempo studio piacevole e al contempo produttivo. Il verde diventa luogo d’incontro e officina di idee, facendo dimenticare il caotico contesto urbano, ma permettendo di restare in contatto con esso grazie alla connessione Wi-Fi, strumento indispensabile per l’approfondimento delle materie scolastiche.

Lo spazio, ampio circa sedici metri quadrati, offre sei comode postazioni studio. La struttura è coperta da un tetto in erba in grado di isolare dal caldo e dal freddo  l’interno dell’edificio. Una tale copertura consente inoltre di rispettare il contesto ambientale. L’installazione di pannelli solari permette l’utilizzo di energie pulite per alimentare il circuito elettrico. Le pareti sono realizzate prevalentemente in vetro in modo da permettere una luminosità ottimale e garantire il contatto con il verde circostante. La creazione di aperture contrapposte favorisce la circolazione dell’aria. Una parete è decorata da disegni che riprendono il motivo vegetale; e alcune assi sovrapposte formano  la scritta EXPO mediante la tecnica dei pieni e vuoti.

Al centro di ogni struttura è situato un grande tavolo con sei prese elettriche per la ricarica dei dispositivi elettronici utilizzati dagli utenti. L’interno è abbastanza spoglio, di modo da favorire il rilassamento degli studenti, che saranno piuttosto colpiti in maniera empatica dal contatto con la natura, vero fulcro dell’iniziativa.

Il progetto vuole spingere i giovani a usufruire per lo studio anche dei parchi della loro città.

di Redazione  

 

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