Sguardo a Oriente.. e non solo

estero
29 gennaio 2013

Un aiuto alle piccole e medie imprese italiane che vogliono crescere e scommettere sui paesi in rapido sviluppo arriva da Fiera Milano, che negli ultimi anni si muove verso una maggiore internazionalizzazione, come ci racconta Roberto Foresti, direttore commerciale, internazionale e sviluppo di Fiera Milano.

Ci può raccontare la nuova vocazione internazionale di Fiera Milano?
I consumi interni in Italia e in Europa stanno calando di conseguenza le aziende sentono sempre di più la necessità di trovare nuovi sbocchi nei mercati crescenti. Fiera Milano ha dovuto quindi pensare a come soddisfare al meglio questi nuovi bisogni delle piccole e medie imprese. Abbiamo creato sette nuove piattaforme fieristiche nei paesi a rapido sviluppo: Brasile, Russia, Turchia, India, Cina, Sud Africa e Singapore. Abbiamo puntato sui settori merceologici più importanti per il nostro Paese come quello alimentare, ad esempio, per il quale abbiamo creato il nuovo brand Food Hospitality World che nasce dall’esperienza di due importanti fiere come Tutto Food, che promuove i sapori della nostra terra e Host dedicata alle attrezzature alberghiere e per la ristorazione. Questa fiera offre la possibilità alle aziende del settore di confrontarsi con i mercati in espansione di India, Cina e Brasile.

Siete soddisfatti della seconda edizione di Food Hospitality World di Mumbai in India?
Molto. Nell’edizione 2013, che si è svolta dal 10 al 12 gennaio, è quasi raddoppiata la presenza degli espositori rispetto all’edizione precedente. Adesso aspettiamo di vedere come andrà l’edizione brasiliana in programma dal 25 al 27 marzo.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontrano gli espositori?
Sicuramente la logistica, perché una volta apprezzato il prodotto portato in mostra in fiera, poi bisogna confrontarsi con i problemi legati alla distribuzione di questi prodotti in Paesi come la Cina che ha ancora una rete di trasporti insufficiente a sostenere la sua rapida crescita. Per questo noi cerchiamo di supportare le aziende anche nei possibili sviluppi successivi alla fiera.

Qual è il vostro punto di forza?
Il matchmaking, ovvero l’organizzazione di momenti di incontro durante i giorni della manifestazione tra le aziende italiane e i principali buyers del Paese ospitante. Questi appuntamenti sono particolarmente apprezzati e qualificano in maniera positiva un evento fieristico per chi attraversa l’oceano e vuole avere un riscontro sulla sua partecipazione.

Quali sono le vostre strategie per diversificare il business all’estero?
L’intento è quello di andare dove i prodotti sono più richiesti, attraverso l’esportazione di fiere come il Macef o Food Hospitality World. Svilupperemo anche alcune fiere di nicchia, come una manifestazione di Arte in Turchia o Sud Africa.

Quanto rappresentano sul giro d’affari le vostre strategie verso i nuovi mercati in sviluppo?
Il MOL, il contributo al Margine Operativo Lordo, al momento è del 27%, ma vorremmo raggiungere il 50% entro il 2016.

Progetti futuri?
Stiamo valutando un dossier per un ingresso negli Stati Uniti che nonostante il periodo di crisi restano il mercato più grande e importante del mondo.

di Benedetta Bagni

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