Un imponente progetto. Un investimento senza tanti precedenti per 17 ettari nel cuore di una delle più importanti città d’Europa. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” potrebbe essere il sottotitolo dell’opera di ristrutturazione della Battersea Power Station, a Londra.
Londra 2025. Immaginate la città del futuro. Palazzi di vetro dalle forme geometriche complesse, che sembrano prendere vita dal nulla, colossali strutture che crescono e toccano il cielo in un mix di volumi tondeggianti e taglienti al tempo stesso, giardini pensili o forse addirittura veri parchi sui tetti. Un villaggio hi-tech nel cuore della capitale. Una realtà altisonante che parla al futuro. Forse non un futuro così lontano da noi, perché è tangibile la sua trasformazione, è sotto gli occhi di tutti il suo progetto. Siamo a Battersea, sulla sponda sud del Tamigi, non lontano da altre icone della città. La Battersea Power Station è solo uno dei tanti simboli di Londra. Si è parlato a lungo se fosse il caso di distruggerla e costruire da zero, o se fosse il caso di ristrutturare quel gigante di pietra di fronte a Victoria Station. Ma Londra non poteva radere al suolo la prima centrale elettrica del Regno Unito.
Aperta nel 1938, al tempo produceva energia per un quinto della città. Abbandonata a se stessa dal 1986, perché ormai troppo oldfashioned, obsoleta e per niente all’avanguardia, questo vecchio “carrozzone”, il più grande edificio in mattoni d’Europa è stato semplicemente chiuso, in attesa di decidere cosa ne sarebbe stato di lui, diventando nel frattempo un monumento nazionale da difendere, grazie ai suoi quattro camini bianchi che sfrecciano verso l’altro agli angoli della struttura e a quello stile prettamente art decò, tipico degli anni in cui è stato costruito.
Tutto questo fino a due anni fa, quando un consorzio d’investitori malesiani, guidati da CIMB, Maybank e Standard Chartered Bank, riesce ad acquisire il sito e fonda la Battersea Power Station Development Company. Si parla del più grande cantiere mai messo in piedi nel centro di Londra, per un costo complessivo dell’intera operazione stimato a circa 8 miliardi di sterline (10 miliardi di euro). Abitazioni per almeno 25 mila persone, uffici per altri 15 mila, 40 milioni di visitatori ogni anno, 3 alberghi, 60 ristoranti e 250 negozi, una libreria di 1.400 mq, roof garden e un parco pubblico, più una delle quattro torri aperta al pubblico per osservare la città dall’alto, una vista seconda solo allo Shard, per ora. Con la Battersea Power Station si prevede la produzione un altro tipo di energia: quasi 1 miliardo di sterline all’anno che alimenteranno l’economia UK per i prossimi 20 anni.
A partire da novembre 2014 è partito il ‘global launch’, il lancio mondiale del progetto in 13 città e 11 Paesi diversi. Londra, ovviamente, Kuala Lumpur, New York, Dubai, Parigi, Los Angeles, Milano, Tokio, Beijing, Singapore, Hong Kong, Shangai e Doha. Tra gli acquirenti già alcuni (immancabili) nomi famosi, uno tra tutti Sting. L’obiettivo è quello di trovare i migliori brand, business e ristoranti nazionali e internazionali che possano con le loro potenzialità portare il vero valore aggiunto, dando vita e anima a questa città del futuro.
- di Mariapaola Bossini
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