A ereditare la ‘buona cassaforte’ di famiglia sono 2 fratelli che non si sono fermati alla tradizione: la sviluppano, nella vecchia bottega, la trasformano, nell’elegante Enoteca, e la completano con un’offerta di carne unica nella zona.
Quando si dice bottega… Quei locali di famiglia nei piccoli borghi italiani dove era possibile bere un caffè, fare qualche acquisto per la cena (solo prodotti locali) e ovviamente comprare tabacchi. Hanno fatto la fortuna (o sfortuna quando non si sono evolute) di tanti e oggi continuano a essere un punto di riferimento in molti casi ‘trasformato’ o ampliato: così è accaduto ai fratelli Meucci che, forti del Bar del Riccio, una bottega diventata osteria e poi ristorante – senza mai rallentare la sua corsa grazie al costante lavoro di Mauro Meucci e sua moglie Laura – hanno saputo andare oltre, creando un vero e proprio food family business.
A Cortona, in località Riccio, ha aperto i battenti, a fine 2019, l’Enoteca Meucci, un tipico casale toscano in pietra completamente ristrutturato per ospitare La Vineria – un’enoteca, appunto – con cucina informale al piano terra, un ristorante gourmet (appena ultimato e affidato alle abili mani di Massimo Romano) al primo piano e l’Enoteca al fresco che raccoglie entrambe le proposte in versione easy nel dehor esterno, oggi tappa ricercatissima. “L’idea era quella di offrire un’alternativa alla trattoria di famiglia, da sempre punto di riferimento per viaggiatori e lavoratori, con due proposte diverse e ricercate per accontentare anche i palati più esigenti sia in fatto di cibo che di bere”, racconta Mauro dalle sale della cantina che vanta 2.300 etichette tra vini, liquori, birre e sake. “Un investimento importante in grado di offrire una proposta unica sul territorio e che sta riscuotendo molto successo. I nostri clienti acquistano bottiglie da bere in casa, ma tornano per scoprire qualcosa sul posto, magari assaggiando un tagliere o uno dei nostri piatti e ora hanno anche la possibilità di farsi guidare in un menu alla carta più ricercato, con percorsi al calice di grande livello”.
Il cerchio però non era ancora chiuso perché accanto alla tradizione (il Bar del Riccio) e all’innovazione (l’Enoteca), mancava ancora quel qualcosa senza cui non si poteva dire di essere in Toscana: la carne. E allora ecco sorgere, a poca distanza dagli altri locali, un altro spazio di famiglia, La Braceria, interamente dedicato alla Chianina, con qualche incursione nel mondo. “Non potevamo dimenticare la carne nella nostra proposta e sicuramente aveva bisogno di uno spazio a sé, con celle adatte e una brace adeguata”, spiega Emanuele Meucci. “Volevo un locale alla mano e adatto a tutti, dove la sola protagonista fosse la carne che seleziono da allevamenti a poche centinaia di metri dal locale quando si tratta di Chianina o da esperti importatori quando si tratta di tagli internazionali. Quello che offre il menu sono diverse frollature, verticali e/o degustazioni di più tagli e il nostro inconfondibile sushi di carne: non manca qualche primo piatto tradizionale, ma chi entra alla Braceria vuole assaggiare carne e noi siamo in grado di accontentarlo. Sempre.”
Barbara Carbone