Nasce a Milano la M77 Gallery, una nuova galleria d’arte che vuole essere una vetrina per artisti contemporanei italiani e internazionali in particolare per i pittori di oggi che indagano la realtà in continuo rapporto con la tradizione.
Oltre 1000 metri quadrati di spazio espositivo e una particolare scelta curatoriale di dedicare la maggior parte delle mostre al panorama pittorico italiano ed internazionale.
Queste sono le caratteristiche della nuova galleria che ha aperto a Milano in via Mecenate 77, la M77 Gallery. L’intento è quello di porsi come vetrina dell’arte italiana contemporanea e sperimentare collaborazioni con prestigiose gallerie internazionali per dare spazio soprattutto a quei pittori che si lasciano influenzare dalle tradizioni del passato per dare vita alla loro contemporanea visione del presente.
Il 20 ottobre inaugura negli spazi della galleria la mostra dedicata a Santi Moix, dal titolo Brooklyn Studio, creata in collaborazione con la Paul Kasmin Gallery di New York e curata da Luca Beatrice.
L’esposizione propone 40 lavori inediti, tra dipinti e acquerelli, e una grande installazione site specific, pensata appositamente per gli spazi della galleria.
“Ciò che cerco di fare, ogni giorno – dichiara Santi Moix – è ribellarmi al passato e ai codici, che la mia opera non si capisca a prima vista, tentare che l’opera diventi intelligente da sola. Mi piacciono i quadri che sembrano idioti. Lottare contro gli istinti che conducono a certi automatismi, mi piace pensare che le foreste frondose siano grandi orecchie. Penso a Ramon Llull (scrittore e filosofo di Majorca) che diceva: captare sempre nell’ambiente le idee e proiettarle finché si convertono in sostanza propria. Veniamo da una grande esplosione, l’idea che questa stessa esplosione uscirà sulla tela e si perderà per sempre. La mia funzione, come artista, è quella di congelare l’istante”.
Renderlo immortale come lo sono i capolavori letterari che costituiscono la fonte di ispirazione e bagaglio di conoscenze da cui parte la sua pittura; dalla lettura di un personaggio come Huckleberry Finn di Mark Twain, ad esempio, sono scaturite le opere che hanno dato vita alla sua ultima mostra presentata a Maiorca. Ha studiato a lungo le opere di maestri dell’arte quali Delacroix, Velàzquez, El Greco, Picasso, Mirò, Pollock, Mutzuo e questa sua cultura dei capolavori dell’arte traspare nelle sue opere.
Catalano di origine, prima di stabilirsi a New York ha girato il mondo dalla Francia all’Italia dal Giappone all’Africa sperimentando tecniche pittoriche e altre forme d’arte come la ceramica e la scultura per scegliere poi la pittura come sua più importante forma espressiva. Una enorme murale gli è stato commissionato dalla casa di moda Prada ed è ora visibile all’interno della boutique del quartiere Soho di New York, progettata da Rem Koohlas.
di Benedetta Bagni
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